Friday, June 29, 2007

Barquisimeto

29-Jun-07 - BARQUISIMETO
Arrivo a Barquisimeto con l’ultimo autobus disponibile e lo fermo che era già partito! Mi faccio quindi il viaggio da Valera a Barquisimeto seduto nel corridoio centrale del pullman!
A Barquisimeto mi aspetta il mio amico Jesus, che mi dà ospitalità per le settimane seguenti. Anche lui l'ho conosciuto attraverso il sito www.couchsurfing.com
Ecco una foto con lui davanti all’obelisco di Barquisimeto:

Con Jesus a Barquisimeto (Venezuela)

In realtà non era mia intenzione fermarmi così a lungo, ma tra una cosa e l’altra é andata così, complice la Coppa America in Venezuela e il fatto che a Barquisimeto ci sia il migliore stadio del paese e che qui giochi la migliore squadra della competizione, l’Argentina di Messi, Riquelme, Tevez e tanti altri campioni!
Inoltre mi trovo davvero bene con Jesus, lui ha la mia etá e come me ama il calcio, la discoteca, il reggaeton, la festa, le ragazze e il rum!
La città non presenta particolari monumenti, é una città moderna e ricca; mi ha colpito questa costruzione, chiamata la Flor de Hannover, una struttura che cambia posizione seguendo il sole :-)
Flor de Hannover, Barquisimeto, Venezuela
Anche se non si trattava di attività particolarmente culturali, mi sono divertito un sacco lì, andando a ballare, allo stadio, cercando di riparare l’automobile di Jesus e mangiando arepas!
Anche Jesus é molto credente, e mi porta anche un paio di volte a messa... ma la messa cattolica in Venezuela é molto diversa dalla nostra. Innanzitutto lì la chiesa é piena di gente. In secondo luogo, c'è una orchestra completa con chitarra, batteria, xilofono, sassofono, vari cantanti, etc. e la gente canta e balla! Terzo, il prete parla un po’ di tutto, in particolare parla (male) di Chavez. La gente sembra crederci davvero, chiudono gli occhi pregando al cielo e parlando a Gesù, alcuni si commuovono, etc. Non pensate che si tratti di un fenomeno solo della classe bassa, lì erano quasi tutti ricchi borghesi.
Inoltre Jesus fa parte di un progetto per aiutare i bambini poveri, e passiamo la domenica animando una festa di compleanno collettiva, con musica, giochi, regali e dolci per i bambini senza famiglia. Mi impegno a fondo nei giochi di gruppo sotto il sole cocente ma, nonostante l’impegno, la mia squadra perde :-P

Wednesday, June 27, 2007

Arrivo a Bocono

27-Jun-07 - ARRIVO A BOCONO

Come qualcuno ricorda, it.sport.calcio.estero ha/aveva un blog sul calcio estero in generale e sul sudamericano in particolare.
Il link é http://iscers.blogspot.com/
Io ero il redattore degli articoli sulla coppa Libertadores, così un giorno mi contatta un ragazzo venezuelano, Alberto, molto interessato al blog e mi chiede di realizzare insieme una intervista da pubblicare sul suo blog, ( http://variedadplus.blogspot.com/ ), uno dei più seguiti del Venezuela.
Non vi ricordate dell'intervista? la pubblicai su ISCE! Comunque la potete trovare qui:
http://wwwalbertocardenas.blogspot.com/2007/05/il-calcio-uno-sport-senza-frontiere.html
Quando gli dico che vado in Venezuela mi invita a trovarlo, così decido di fare un salto a Boconó, dove vive con la sua famiglia, e mi fermo un paio di giorni (a casa sua, ovviamente eheheh).
Mi preoccupo un po’ quando mi dice che sono testimoni di Geova, temevo che avrebbero passato il tempo a cercare di convertirmi! Mentre in realtà i miei erano solo pregiudizi e la sua é una famiglia normale e amabile e mi hanno trattato davvero con ospitalità e cordialità.
Ecco una foto con Alberto:
Mi amigo Alberto, Boconó, Venezuela

Boconó non é una tipica destinazione del turismo di massa, anzi, raggiungerlo e' complicato e di gringos se ne sono visti davvero pochi; ma ci sono alcune cose degne di nota. Su tutte il Trapiche del Clavo, uno stabilimento dove si lavorava la canna da zucchero completamente restaurato e con un giardino bellissimo:

Trapiche del clavo, Boconó, Venezuela

Trapiche del clavo, Boconó, Venezuela
Con Alberto andiamo a fare anche qualche giro nei dintorni, e mi porta a vedere, tra le altre cose, delle piantagioni di caffè:Caffé, Boconó, Venezuela

Tuesday, June 19, 2007

Merida

19-Jun-07 - MÉRIDA

Ritorniamo quindi a Mérida con un po’ di soldi in tasca, che mi basteranno per circa un mese. Finiti quelli, sono dovuto nuovamente uscire dal paese, stavolta per andare a Trinidad e Tobago. Ne parlerò più avanti.

A Mérida ho preso il famoso teleférico (50000 bolivares) ed visitato quindi Pico Espejo, 4765 metri sul livello del mare. E’ stato divertente mandare questa foto in Italia: vai all’equatore e ci mandi una foto con la neve? :-)

Pico espejo, 4765 m slm, VenezuelaSi prende il teleférico in città (io lo avevo di fronte alla posada) a 1577 metri e ci vuole un’ora e mezzo per arrivare in cima coprendo i più’ di tremila metri di dislivello facendo tre tappe... non sarebbe l’ideale per la salute, ma la cosa migliore per un turista è salire in cima il più’ presto possibile per arrivare in cima prima che si alzi la nebbia... non ho sofferto per l’altitudine, dato che in cima non è possibile camminare molto, è tutto coperto da neve e ghiaccio! Quindi ho passato una mezz’ora in cima, ho scattato qualche foto, mi sono congelato i piedi, e sono sceso alla penultima stazione, quella di Loma Redonda (4045 metri), dove si possono fare belle passeggiate con un paesaggio andino incredibile, e camminare fino al Paramo de Los Nevados.

Teleferico di Mérida, Venezuela


Loma Redonda

Monday, June 18, 2007

Cucuta (Colombia)

18-Jun-07 - CUCUTA (COLOMBIA)

Cucuta non ha nulla di particolare, é una città che vive di commercio grazie alla vicinanza con il Venezuela. É abbastanza ricca e la sua squadra di calcio, il Deportivo Cúcuta, é tra le migliori della Colombia. I prezzi sono abbastanza bassi e una volta prelevati i soldi possiamo fare un po` di shopping! Non molto per la veritá, dato che qualsiasi cosa possa aver comprato durante il viaggio, me la sarei dovuta portare dietro per tutto il Sudamerica (circa 6000 km in linea d’aria ed a occhio un 15000 km tra strada e fiume). Se non ricordo male ho comprato solo una maglietta e un CD di mp3 (pirata ovviamente!). L’impressione che ho avuto della Colombia è stata positiva anche se non ho conosciuto praticamente nulla... diciamo che le ragazze erano carine e gentili con i giovani turisti stranieri :-)

Sunday, June 17, 2007

Da San Cristobal alla Colombia

17-Jun-07 - DA SAN CRISTOBAL ALLA COLOMBIA

Per spiegare il perché siamo andati in Colombia per soli due giorni occorre una piccola spiegazione di come funziona l’economia in Venezuela. Cercherò di essere chiaro, anche se non è facile da spiegare. Lì esistono due maniere di cambiare i soldi: il mercato ufficiale e quello parallelo. Il governo di Chavez ha imposto un cambio fisso con il dollaro, equivalente a 2150 bolivares per ogni dollaro americano. Le altre valute si cambiano di conseguenza; quando ero lì, ogni euro pagava 2800 bolivares.

Ovviamente il governo venezuelano da alla propria moneta un valore più’ alto di quello reale, per far sì che all’interno del paese i prezzi siano più’ bassi e l’inflazione sia contenuta. Ma questo causa due fenomeni: primo le importazioni sono difficili perché nessuno vuole i bolivares fuori dal Venezuela. In secondo luogo i dollari americani (e la valuta estera in generale) scarseggiano perché nessuno te li vende al tasso ufficiale. In questo modo il turista che arriva con il contante può cambiare i dollari molto meglio se li cambia al mercato nero: ogni dollaro lo pagano fino a 4100 bolivares (quasi il doppio del tasso ufficiale). Il turista che arriva senza contanti è un po’ sprovveduto e si ritroverà a pagare tutto il doppio, dato che quando si preleva dal bancomat la banca applica il tasso ufficiale.

Per questo motivo per prelevare dal bancomat è molto meglio uscire dal paese, prelevare, rientrare e cambiare i soldi al mercato nero.

Quindi da Mérida la maniera migliore per guadagnare denaro è quella di prendere un autobus per la Colombia, prelevare là, cambiare e rientrare.

Per questa ragione con Antonin, un parigino, e Jill, canadese, siamo andati a Cúcuta in Colombia.

Avevamo finito i contanti (in due settimane avevo speso quasi tutti i 500 dollari che avevo con me in contanti) e valeva sicuramente la pena farsi un paio di giorni di viaggio per uscire dal paese.

Prelevando 1000 dollari abbiamo avuto in cambio 3800000 di bolivares, contro i 2150000 del cambio ufficiale. La differenza equivale a 434 dollari USA, il che non è poco...

Passiamo il pomeriggio e la notte a San Cristobal, una cittadina andina che non offre molto da vedere nel centro della città, e non abbiamo il tempo né i soldi di visitarne i paraggi.

Thursday, June 14, 2007

Merida

14-Jun-07 - MÉRIDA

Scappato dalla torrida Maracaibo, mi rifugio a Mérida, una delle città più belle e con il miglior clima del Venezuela.

Oltre ad essere una cittadina dal clima mite circondata da belle montagne dove fare trekking, ha la funivia piú lunga e piú alta del mondo, è una cittadina universitaria (il che significa tanti giovani, tante ragazze e tanti locali per uscire la sera!), ed è economicissima: con un (1) euro si comprano cinque (5) birre e per dormire pagavo solo tre (3) euro: logico che chi ha tempo si fermi a lungo!

Dormivo in una posada economica a gestione familiare e lì ho conosciuto un gruppo di ragazzi simpaticissimi che stavano facendo volontariato a Santa Elena de Uarein (al capo opposto del paese). Un paio di francesi, quattro greci, una belga, due danesi, un olandese, uno statunitense, una canadese.

Con loro ho passato due settimane a Mérida e mi sono divertito un sacco!

Siamo andati al Paramo, ci siamo fatti il bagno nelle acque termali, abbiamo passato giornate insieme nella natura e ovviamente ci siamo dati alla pazza gioia nei tantissimi bar, pub e discoteche della città!

Tra l’altro mentre ero là è iniziata la Coppa America di calcio! Abbiamo così partecipato alle manifestazioni legate all’evento e sono andato con i miei amici a vedere la partita Uruguay-Perú... l’Uruguay (che è il paese dove sto vivendo attualmente) purtroppo ha perso due a zero :-(

Purtroppo ho perso alcune foto di Mérida… non so perché, ma la cartella con le foto dal 15 al 18 giugno si è trasformata in un’icona strana e non me la lascia aprire...

Wednesday, June 13, 2007

Maracaibo

13-Jun-07 - MARACAIBO

A Maracaibo mi sono fermato solo due giorni, ed ho visitato solo la città e non i dintorni. Forse non ero dell’animo giusto ma la città non mi è piaciuta molto. Una ragazza che avevo conosciuto mi ha dato buca, faceva un caldo incredibile (40 gradi!) la cittá era sporca, affollata e pericolosa. Inoltre è anche molto cara! Ho quindi deciso di andarmene via al più presto possibile.

Lì ho visitato le principali attrazioni del centro della città ed ho passeggiato sulla Vereda del Lago. Il lago di Maracaibo, il lago più grande del Sudamerica (sebbene sia considerato da alcuni una laguna) e con grandi giacimenti di petrolio è terribilmente inquinato ed è ricoperto da un’alga verde e maleodorante. Per quanto la rimuovano continuamente, essa si riforma e dà all’acqua un aspetto molto sgradevole...

Ecco una foto del lungolago con sullo sfondo una raffineria di petrolio; é ben visibile l’alga che ricopre l’acqua del lago...

Lago di Maracaibo, Venezuela

Tuesday, June 12, 2007

Peninsula de Paraguana'

12-Jun-07 - PENINSULA DE PARAGUANÁ

La penisola di Paraguaná è una penisola collegata alla terraferma da una sottile striscia di sabbia, percorsa da una piccola e poco trafficata strada. La penisola è arida e non presenta particolari attrazioni turistiche, se non le spiagge, ventose e adatte a windsurf e kytesurf, la laguna di Tiraya con centinaia di fenicotteri, e le saline di Cumaraguas. Non ho incontrato altri turisti.

Ecco una foto dei fenicotteri (avessi avuto una camera con zoom...):



Fenicotteri, laguna di Tiraya, penisola di Paraguaná, Venezuela


Ed una delle saline:Salinas, Peninsula de Paraguaná, Venezuela

Una volta le saline erano private e producevano tantissimo sale (che veniva raffinato sul posto) e davano lavoro a tantissime persone... adesso il Governo le ha nazionalizzate e si raccoglie il sale solo una volta all’anno, per essere raffinato altrove... rimane come ricordo del passato uno stabilimento abbandonato e qualche casa diroccata dove prima vivevano i lavoratori.

Monday, June 11, 2007

Medanos de Coro

11-Jun-07 - CORO

Saluto Mariuccia ringraziandola per l’ospitalità e lascio Maracay, che era stata la mia base di partenza nei brevi viaggi compiuti nei giorni precedenti.

Mi dirigo a Coro, che dicono che sia la città coloniale meglio conservata del Venezuela. Nonostante ciò a me non è che sia sembrata così ben conservata e tutto sommato non troppo interessante, a parte il calore infernale... ma prendendo un autobus urbano (800 bolivares) si raggiunge l’inizio dei Medanos di Coro, un deserto di dune che sembra il deserto del Sahara!

Mi accompagna Maribel, una ragazza molto simpatica che lavorava nella posada dove mi alloggiavo (la Casa de los Pajaros, la raccomando). Insiste per pagarmi anche il biglietto dell’autobus! Prima di andare via le lascio in ricordo qualche monetina in euro che mi era ancora rimasta nel portafoglio.

Un paio di foto dei Medanos di Coro:



Medanos de coro, Venezuela


Medanos de coro, Venezuela

Saturday, June 9, 2007

Colonia Tovar

9-Jun-07 - COLONIA TOVAR

La Colonia Tovar è un piccolo villaggio tedesco a latitudini equatoriali.

L’italiano Codazzi accompagnò la spedizione di un centinaio di emigranti della Foresta Nera e fondò la cittadina in cima ad una montagna, con un clima molto simile a quello tedesco. Adesso é ben collegata con Caracas ma all’epoca era totalmente isolata, così che gli abitanti hanno mantenuto la lingua, le tradizioni e la cultura di origine. Producono la propria birra, sono bianchi e biondi ed hanno nomi tedeschi.

Se si ha molto tempo, come me, una visita può essere interessante, ma di certo non vale la pena per un europeo prendere un aereo per venire qui. Ma per gli abitanti di Caracas è una bella e rinfrescante gita di un giorno, e vengono in massa nel fine settimana.

Ecco una foto della cittadina:



Colonia Tovar, Venezuela

Thursday, June 7, 2007

Chuao, Diablos Danzantes

7-Jun-07 – CHUAO, DIABLOS DANZANTES

A Chuao capito durante la festa del Corpus Christi.

Gli uomini del paese si vestono da diavoli e danzano per il villaggio facendo dispetti e danzando durante tutto il giorno. Quando è l’ora della messa si riuniscono sul sagrato danzando, entrano e si stipano sul pavimento della chiesetta, dove assistono alla funzione e ricevono la benedizione dal parroco.

Escono dalla chiesa camminando all’indietro e continuano a ballare per tutto il giorno però stavolta a volto scoperto.

In massa si recano ad un gigante albero di mango, mangiano il frutto e continuano a ballare... quando arriva la notte alla danza si unisce la birra e il rum!

Per raggiungere Chuao ho dovuto prendere un barquito di pescatori e successivamente salire sul cassone di un camion che passava di là...

In questo paesino, poverissimo e senza strade asfaltate, tutto deve essere portato via mare e l’unico prodotto che producono è il cacao, considerato il migliore del Venezuela. Nonostante ciò non è possibile comprare nemmeno un cioccolatino, dato che tutto il cacao si esporta e la cioccolata viene prodotta in Europa...

Ecco alcune foto:



Corpus Christi 2007 - Chuao, Venezuela



Corpus Christi 2007 - Chuao, Venezuela


Corpus Christi 2007 - Chuao, Venezuela


Corpus Christi 2007 - Chuao, Venezuela

Wednesday, June 6, 2007

Choroni'


6-Jun-07 – CHORONÍ

Choroní è un paesino a un paio di ore di pullman da Maracay. L’autobus, un vecchio scassone degli anni 50 con la musica (salsa, ovviamente) a tutto volume, passa per una stradina nel parco nazionale Henry Pittier correndo come un pazzo e suonando il clacson ad ogni curva. Quando si incontra un altro veicolo, il conducente inchioda ed insulta chiunque sia sul suo cammino! Il ritorno é stato simile, ma con la pioggia!

Passo il giorno a Playa Grande a Puerto Colombia. Peccato il tempo non bellissimo. Ecco una foto:



Playa Grande, Choroní,Venezulela

Monday, June 4, 2007

Maracay

4-Jun-07 - MARACAY

Da Caracas prendo un pullman per Maracay, con Aeroexpreso Ejecutivo:
l'autobus più freddo che abbia mai preso in vita mia, una temperatura
assurdamente bassa a causa dell'aria condizionata al massimo... dalla
disperazione ho passato il viaggio pregando che avessimo un incidente
in autostrada, pur di non dover sopportare quel freddo estremo!!!
Poi scoprirò che è una cosa normale in Venezuela: i pullman hanno una
temperatura interna circa 20 gradi inferiore a quella esterna, ed è
inutile protestare. Meglio munirsi di sacco a pelo, cappello di lana,
due felpe, due calzini e pantaloni lunghi.
La cosa più comica è che quando si scende dall'autobus la differenza
di temperatura ti fa appannare gli occhiali, e vedi gente che scende
dal bus vestita pesante mentre tutta l'altra gente nella stazione è
in
pantaloncini, sandali e canottiera! Quanto più si paga per il
biglietto, più freddo sarà l'autobus... io di solito cercavo di
prendere qualche vecchio autobus scassato senza aria condizionata:
meglio farsi un viaggio scomodo e con il caldo che sopportare
temperature polari!
Arrivato a Maracay vado a visitare la mia amica Mariuccia Ruta, del
newsgroup it.cultura.linguistica.italiano e it-
alt.cultura.lingua.spagnolo e rimango a casa sua qualche giorno.
Mariuccia è di origine siciliana, anche se vive in Venezuela da
decenni, e prepara degli arancini per darmi il benvenuto!
Ecco una foto con Mariuccia e suo figlio Daniele!
Foto con Mariuccia