Monday, May 19, 2008

Sydney Landscape - The city

Sydney e' una citta' molto bella e moderna.

Sydney Monorail

Sydney Landscape - Opera House

Ecco alcune foto dell'Opera House:
Veliero davanti alla Opera House

Sydney Opera House by night

Sydney Opera House

Sydney Life - Compagni di casa

La vita qui a Sydney procede lavorando e duramente. Nel frattempo me faccio due risate con i tizi che vivono qua...
Ci sta un inglese che fa il parrucchiere e si veste come Madonna, lui mi
ha tagliato i capelli ed ha voluto 20 dollari, dice che al lavoro costa
95 dollari... magari me li potevo risparmiare ma mo lui si trasferisce e
poi avevo i capelli davvero in disordine come si vede anche dalle foto.
Poi c'è un coreano che va in giro sempre con il suo portatile da 7 pollici e fa a vedere a tutti la ragazza cinese di cui e' innamorato ma
non corrisposto... ma dice che deve avere pazienza e persevera... e' un po' strano...
Parla esclusivamente di Park JS del Manchester United, che e' il suo idolo (e' un calciatore coreano). L'abbiamo portato a giocare a pallone ma e' una sega (e detto da me...). Si veste sempre con una tuta viola del mondiale in Giappone e Corea, ma con le scarpe eleganti perché non ne ha di sportive.
Poi c'e' Quan, un vietnamita un sacco simpatico che ha una visione particolare del rapporto con l'altro sesso: ha una ragazza da anni e nemmeno
l'ha mai baciata! Ma e' gentile, mi ha detto che se a febbraio vado in vietnam mi
invita a casa sua.
Poi ce sta un colombiano che non sa una parola di inglese e racconta
sempre di quando era colonnello dell'esercito nella guerriglia ed adesso
fa le pulizie e raccoglie l'immondizia.
Poi c'e' un francese nero dei Caraibi che tromba tutto il giorno
Un altro francese che prepara il sushi in un sushi bar
Poi un altro colombiano che ha i capelli afro verso l'alto, simpatico, con lui passo più' tempo di tutti e cuciniamo insieme e quando esco la sera esco con lui e dei suoi amici brasiliani.
Completano il quadro un altro colombiano normale che non c'e' mai a casa,
che e' il mio compagno di stanza, e un altro vietnamita che e' anche lui
abbastanza normale non fosse che si mangia i noodles con il risucchio e
fa schifo.
Ah, c'e' anche un nepalese che puzza e lavora in un internet café e fa anche le pulizie. Lui si frega la carta igienica al lavoro, e io gliela cambio per il pane che prendo al ristorante.

Monday, May 5, 2008

Viaggio In Sudamerica

Ecco il mio itinerario di viaggio in Sudamerica! In rosso quello del
2007-2008 e in giallo quello del 2006! Potete zummare per vedere più dettagli. Più guardo la cartina e più mi sembra che mi rimangono tantissimi spazi vuoti ancora da esplorare... c'è solo una cosa da fare: tornare!

Itinerario di viaggio in Sudamerica

Tuesday, September 11, 2007

Manaus, welcome to the Jungle!

11-Sep-07 Manaus, welcome to the Jungle
Con i superstiti della spedizione sul Roraima (Nacho, Andrew e Paul) arriviamo a Manaus e passiamo un paio di giorni bevendo birra e cercando di organizzare una escursione nella giungla. Parliamo con tantissime agenzie ed ogni volta, dicendo qual era stata l'offerta di un'altra agenzia, riusciamo a spuntare un prezzo migliore... alla fine accettiamo l'offerta di una agenzia che ci sembrava più seria delle altre, ma dopo aver fatto l'escursione ci rendiamo conto che tutte le agenzie offrivano grossomodo lo stesso giro... a 100 metri da dove era il nostro accampamento ce n'era un altro uguale e poi un altro e poi un altro etc.
Ovviamente a volte (anche se non sempre, anzi) la differenza di prezzo era anche giustificata da differenti standard per quanto riguarda l'alloggiamento: letto invece di amaca, acqua calda, cibo di maggiore qualità o varietà, escursioni in barca invece che a piedi, etc.
L'opzione più vantaggiosa economicamente sarebbe stata quella di organizzare direttamente con una guida free-lance, che avrebbe pensato a tutto nella stessa maniera dell'agenzia, ma senza chiedere soldi in più. Comunque, paghiamo intorno ai 90 Reais al giorno a persona con un'agenzia (a settembre 2007 il cambio era quasi due Reais per un dollaro quindi circa 50 USD al giorno; adesso e' circa 1,6 per ogni real).
Manaus e' una città che si trova nel pieno centro della foresta amazzonica, ma non è un villaggio di indigeni, al contrario. I portoghesi arrivarono qui molti secoli fa ed ora è una città molto grande e sviluppata sin dai tempi del boom dell'albero della gomma, che ha portato tali ricchezze nella zona che sin dall'800 è stato costruito un imponente teatro con cupola dorata, nel pieno centro dell'Amazzonia!
Adesso e' una città enorme, piena di gente, con un grande porto, aeroporti, e una grande quantità di bordelli e prostitute, anche se a differenza di Fortaleza i clienti sono al 99% brasiliani. I motel in brasile sono tantissimi, alcuni hanno dei bar con prostitute e sono generalmente usati per il sesso mercenario oppure per andarci con la propria fidanzata (hanno nomi come Eros, Cupido, Swing, Kiss, Amor, Playboy, Eden, Charme etc etc ehehehehe, nomi che si ripetono per tutto il continente e, come si suol dire, sono tutto un programma), ma la maggior parte sono molto economici ed in genere puliti, ed ho conosciuto backpacker che ci hanno passato qualche notte senza problemi (ed hanno anche i canali porno in tv!!! ehehehehe). Comunque noi eravamo in quattro ed abbiamo diviso una stanza quadrupla in un hotel “rispettabile” ed abbiamo lavato anche tutti i nostri vestiti (sporchi e puzzolenti dopo l'escursione sul Roraima) nella terrazza dell'albergo. Se dovete lavare i vestiti, le lavanderie sono molto più economiche in Venezuela. In Brasile e' meglio il fai-da-te :-)
La città è quindi il punto di partenza per chi voglia addentrarsi nella foresta, ma per trovare un angolo di foresta “vergine” bisogna allontanarsi parecchio. Prendiamo quindi un traghetto ed andiamo a vedere lo strano fenomeno della congiunzione delle acque tra il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni, dove le acque di differente colore (in Brasile dicono bianco e nero, ma in realtà marrone chiaro e marrone scuro) rimangono separate a causa della differente temperatura, densità e velocità di scorrimento dei due fiumi.
Giunti dall'altro lato del Rio delle Amazzoni prendiamo un vecchio van Volkswagen che dopo un viaggio di alcune ore ci porta a prendere una piccola imbarcazione che risale una delle diramazioni del fiume per un paio d'ore fino ad arrivare ad una piccola area con alcune casette di legno, dove ci alloggiamo per le prime due notti.
Ecco una foto sulla piccola imbarcazione:In barca in Amazzonia
Per una volta la Lonely Planet dice una cosa corretta: i tour nell'Amazzonia che si fanno a partire da Manaus sono si' molto interessanti ma dipende anche dalle aspettative che uno si crea.
Non si vedono scimmie e giaguari su ogni albero, non ci sono indigeni armati di lance, le anaconde se ne stanno ben rintanate (per fortuna). La vegetazione e' fittissima e gli animali sono esperti di mimetismo e si nascondono benissimo, oltre al fatto che il gruppo medio di turisti fa più rumore di una locomotiva!
Si possono si' avvistare quantità enormi di uccelli diversi, di tutti i colori, e moltissimi delfini, sia rosa che grigi. Si avvistano facilmente anche gli alligatori, specialmente di notte quando i loro grandi occhi brillano tantissimo alla luce delle torce elettriche. Eh si', la passeggiata notturna nell'Amazzonia e' da non perdere!
Si ascoltano tantissimi rumori, soprattutto di insetti, uccelli e scimmie! Ma non si vede un piffero, a parte i suddetti alligatori.
Per quanto riguarda gli insetti e la malaria, non ho affatto sofferto punture di nessun tipo di insetto, soprattutto in confronto con il Roraima, dove zanzare, mosquitos e puri-puri ci avevano massacrato. Durante la notte che abbiamo passato dormendo nella foresta in amaca, tutto e' stato tranquillo, e le zanzariere per l'amaca hanno fatto il loro dovere. Io non avevo fatto la profilassi antimalarica, e nel gruppo solo un paio di persone l'avevano fatta, senza peraltro avere effetti collaterali. La guida ci dice che i dottori brasiliani generalmente sconsigliano la profilassi. Lui pero' aveva già preso la malaria quattro volte in pochi anni...
Foto di gruppo nella giungla con la nostra guida:
Spedizione in Amazzonia
Le attività che si fanno nella giungla sono le stesse per tutte le escursioni: sveglia prestissimo per vedere l'alba, molto bird-watching, pranzo, passeggiata nella giungla, giro in barca, fare tarzan appesi a una liana, uscita notturna in barca per vedere e magari catturare un piccolo alligatore, etc.
Una delle altre attività che generalmente vengono offerte e' quella della pesca ai piranha. Di piranha ce ne sono tanti nelle acque del bacino amazzonico, ma come avete visto dalle foto, non c'è nessun pericolo nel fare il bagno. Comunque, io non partecipo alla pesca, non trovando giusto interferire inutilmente con l'ecosistema e non gradendo molto vedere animali sanguinare, agonizzare e morire soffocati.
Altra attivita' che i turisti praticano molto nell'Amazzonia e' quella di ubriacarsi. I proprietari degli accampamenti vendono birra a prezzi molto ma molto più alti che quelli normali (due euro invece di trenta cent, per farvi una idea), ma il gringo medio trova comunque il prezzo ragionevole, ed il backpacker medio trova il modo di scroccare un paio di lattine in cambio di qualche aneddoto interessante :-)
Ci sono anche molti tempi morti, dove magari qualche occidentale pigro o fuori forma può fare una siesta.
Noi mochileiros instancabili ne approfittiamo per fare un paio di tuffi nel rio delle Amazzoni; anche all'indietro:Salto en el Rio Amazonas

Saturday, September 8, 2007

Nuovamente la Linea

8-Sep-07 Nuovamente la Linea
Tornati dal Roraima arriviamo nuovamente a Santa Elena di Uarein e cerchiamo di risolvere finalmente il problema del bancomat. Andiamo per l’ennesima volta in Brasile ed il bancomat era ancora rotto e se non paghiamo l’agenzia turistica non c’è maniera di andarcene! L’indomani la storia si ripete, Nacho viene però in nostro soccorso e pur di non partire solo per Manaus senza sapere una parola di portoghese, ci presta i soldi (quasi 200 dollari) e partiamo per il Brasile ed arriviamo nella notte a Boa Vista, la città di Ayrton Senna, dove è in programma un festival di transessuali.
Il giorno dopo possiamo finalmente prelevare i soldi e restituiamo il maltolto a Nacho! Grazie Nacho! Ti devo una cartolina!
Passiamo il pomeriggio bevendo birra Brahma e la sera partiamo per Manaus. La strada che congiunge Boa Vista alla capitale dell’Amazonas è la più brutta che abbia mai visto: un rettilineo di 800 chilometri talmente mal messo che il pullman deve percorrerlo a 20 km all’ora per evitare non le buche, ma i crateri!

Monday, September 3, 2007

Roraima Tepuy

3-Sep-07 RORAIMA TEPUY
Un tepuy è una montagna particolare: la sua cima è piatta e le pareti sono verticali:
Altra foto roraima
La grande differenza di altitudine tra la base e la cima genera una grande differenza di clima, e di conseguenza di fauna e flora. D’altra parte, le pareti verticali della montagna creano una barriera naturale alla migrazione delle specie, da cui risulta una grande varietà di specie endemiche sulla cima dei tepuy. Alcune piante o animali vivono esclusivamente sulla cima del monte Roraima. Questo fatto ispirò lo scrittore Conan Doyle per il romanzo “The Lost World”, dove sulla cima di un Tepuy vivono ancora i dinosauri, che si sono salvati dall’estinzione grazie all’isolamento.
La montagna del Roraima si trova al confine tra tre paesi, il Brasile, la Guyana e il Venezuela, dove si trova l’unico accesso percorribile facilmente. Le altre pareti verticali sono state scalate solo da pochi scalatori abituati ad imprese estreme.
La nostra spedizione durerà sei giorni ed è composta da viaggiatori di tutto il mondo, dal Giappone alla Nuova Zelanda, dalla Germania al Venezuela. L’unico continente non rappresentato è l’Africa.
Il primo giorno si raggiunge il limite del parco nazionale Canaima. Non si può proseguire oltre in jeep e bisogna quindi caricarsi tutto in spalla e incamminarsi a piedi.
Abbiamo con noi una guida indigena (obbligatoria) ed un paio di portatori/cuochi/tuttofare. Noi “gringos” ci carichiamo in spalla tutto il nostro peso, mentre i venezuelani pagano dei portatori personali e viaggiano a corpo libero.
Effettivamente la camminata è molto dura, in media si cammina otto ore al giorno, ed in salita e con tutto lo zaino... il mio pesava circa 18 chili, ma ci ho messo tutto l'entusiasmo e l'energia possibile: al termine dell'escursione mi sono pesato ed avevo perso circa 4 chili!!!
Il primo giorno si arriva quasi alla base della montagna, e la camminata ci sembra dura ma paragonata ai giorni successivi è tutto sommato leggera, non c’è infatti molto dislivello da affrontare.
Ci facciamo il bagno nel fiume, accampiamo, dormiamo e all’alba riprendiamo a camminare.
Il secondo giorno è più faticoso, infatti è tutto in ripida salita, e si arriva fino alla base della parete verticale della montagna.
Il terzo giorno è il più duro: bisogna infatti affrontare l’ascesa della parete verticale. Non è una scalata estrema, non c’è bisogno di nessuna attrezzatura particolare e solo pochi tratti sono esposti al precipizio. Il problema è che è una salita molto ripida e senza fine, con lo zaino pesante in spalla ed a momenti bisogna anche passare sotto piccole cascatelle d’acqua...
Scalando il Roraima
Arrivati sulla cima però lo spettacolo ripaga la fatica: dal bordo del precipizio si può vedere un panorama incredibile, e lo scenario sulla sommità è irreale. Sembra quasi un territorio lunare, con la roccia antichissima erosa dai venti e dalle piogge, e piena di cristalli di quarzo dappertutto.
Ecco una foto sulla cima con Nacho:
On the top of roraima mountain
Nacho è uno spagnolo conosciuto tramite un amico comune dell’isola Margarita. L’ho incontrato prima a Ciudad Bolivar e poi nuovamente a Santa Elena. Abbiamo fatto insieme la spedizione al Roraima, prima di proseguire insieme anche nella foresta amazzonica...
Sulla cima del Roraima accampiamo in una specie di grotta e durante la notte soffriamo un freddo polare. L’inglese ed io dividevamo la tenda ed avevamo un saccappelo scaciatissimo (io lo avevo comprato al Todis in Italia) ed abbiamo patito parecchio, anche perché avevamo i vestiti bagnati... ma siamo giovani, che diamine! :-)
Il quarto giorno andiamo ad esplorare la sommità, con una rilassante camminata di 8 chilometri. Rilassante perché per la prima volta possiamo camminare senza lo zaino in spalla!
Un lato della montagna appartiene alla Guiana, ed ci si può affacciare e vedere uno splendido e sterminato panorama sulla giungla guianese; sembra piccolo il salto ma sono quasi mille metri di parete verticale! Meglio stare attenti e mantenere l'equilibrio :-)
Roraima, Giungla della Guyana
Il quinto giorno inizia la discesa, e si copre il doppio della distanza della salita.
Il sesto giorno la camminata dura solo quattro ore, e passiamo il pomeriggio facendoci il bagno nella bella cascata chiamata Quebrada Jaspe:un sito incantato ma purtroppo pieno di zanzare!
http://farm1.static.flickr.com/182/400722050_3d4f50f792.jpg

Wednesday, August 29, 2007

Santa Elena e La Linea

29-Ago-07 SANTA ELENA E LA LINEA
Come spiegato (il 17 giugno), ogni tanto é necessario uscire dal Venezuela per poter prelevare denaro e tornare indietro.
Cosí come ho fatto quando sono andato in Colombia ed a Trinidad e Tobago, la prima cosa che faccio appena arrivato in a Santa Elena é prendere un “por puesto” per il Brasile e recarmi all'unico Bancomat dall'altro lato della frontiera, quello del Banco do Brasil.
Il Banco do Brasil é un disastro e in particolare lo é quello della linea. Ma é l'unico vicino, il seguente é quello di Boa Vista, a 5 ore di autobus dalla frontiera.
Quindi il 29 di agosto vado a prelevare, ma non ci riesco. Da quel giorno, andrò tutti i giorni ma per un motivo o per un altro non riesco mai a prelevare: un giorno mancano i soldi, un giorno manca la corrente, un giorno non c'è la connessione telefonica, etc.
Cosí che passo il tempo passeggiando per la brutta cittadina e facendo foto a quello che capita. Ad esempio, é comune vedere un formichiere come questo per strada:
Formichiere (Santa Elena de Uairen, Venezuela)
Faccio amcizia con un sacco di viaggiatori e mi rincontro con gli olandesi conosciuti a Trinidad, che mi consigliano una agenzia che organizza escursioni sul monte Roraima. Vado a parlare con il responsabile, ma non ho i soldi per poter partire con il primo gruppo disponibile, devo rimandare fino ad effettuare il prelievo.
Conosco tra gli altri Andrew, un londinese che ha il mio stesso problema, finché non si preleva non si parte.
Prenotiamo un posto in un gruppo in partenza per il 3 di settembre, con la promessa di saldare il conto il giorno prima della partenza. Purtroppo il bancomat seguiva malfunzionante, e quelli dell'agenzia ci lasciano partire lo stesso, “sulla fiducia”.

Friday, August 24, 2007

Parque nacional Canaima e Salto Angel

24-Ago-07 PARQUE NACIONAL CANAIMA E SALTO ANGEL
Una delle cose piú belle che si possono fare in Venezuela é una escursione al Salto Angel, la cascata piú alta del pianeta, con 979 metri di dislivello.
Ecco una foto impressionante della cascata:Salto angel
Le sue acque cadono da un tepuy, ovvero una montagna molto alta costituita da uma parete verticale enorme e con la cima piatta. La maggior parte dei Tepuy nel mondo sono in Venezuela.
Ma l'escursione non é solo questo. Si prende una avioneta da Ciudad Bolivar:
Avioneta
e si raggiunge la laguna di Canaima una stupenda laguna circondata da cascate e foresta tropicale. Ecco una delle foto piú belle del viaggio:
Laguna canaima
Per raggiungere il Salto Angel sono necessarie altre 5 ore di viaggio in barca. Accampiamo lí dormendo in amaca e al nostro risveglio ci vediamo di fronte lo spettacolo del salto Angel,.indimenticabile!
Attraversiamo la foresta e dopo un'ora di cammino arriviamo alla base della cascata, dove la pioggerella ci inzuppa totalmente. Portatevi un poncho o un'impermeabile da casa!
L'escursione comprendeva anche una visita alle altre cascate sulla laguna di Canaima, tra cui il Salto el Sapo, una cascata dove si può camminare sotto, molto divertente!
Salto el Sapo

Salto el Sapo
La gita organizzata é di tre giorni, ma si puó chiedere di rimanere più tempo senza pagare nulla in più. Il cibo bisogna pagarselo a parte, ovviamente, ma ho fatto amicizia con degli indios che mi invitano a mangiare con loro delle squisite arepas con perico (una sorta di piccoli pani di farina di granturco raffinata, ripieni di uovo strapazzato con pomodoro a cubetti), uno dei piatti tipici del Venezuela. Dopo cena, una festa di compleanno india, dove si balla reggaeton e salsa e si prepara un cuba libre leggermente forte: una lattina di coca cola ogni bottiglia di rum! Tutti gli indios finiscono la festa ubriachi, io finisco direttamente steso a terra privo di coscienza.
Mi riprendo solo il giorno dopo, in tempo per prendere il Cessna che mi riporta a Ciudad Bolívar.
Proseguo quindi il viaggio per Santa Elena de Uarein, cittá al confine con il Brasile.

Thursday, August 23, 2007

Puerto Ordaz

23-Ago-07 PUERTO ORDAZ
Puerto Ordaz é una cittá sul Rio Orinoco. Qui il fiume si congiunge con il Rio Caroní, e si può vedere uno spettacolare incontro delle acque. Nel parco Cachamay si possono vedere le spettacolari cascate del Caroní e fare amicizia con le simpatiche scimmiette cappuccino che popolano il parco. Ecco qui mamma e figlio:
Due scimmiette
Il parque della Llovizna é anche meritevole di una visita. É costituito da numerose isole uinite da passerelle e da lì si può vedere una stupenda cascata che produce una pioggerella continua (“llovizna” in spagnolo).

Monday, August 20, 2007

Caripe

20-Ago-07 CARIPE
Saluto quindi Xabier ringraziandolo dell'ospitalità, do l'addio a Maria José e torno sulla terraferma, in direzione di Caripe, dove si trova la famosa grotta chiamata Cueva del Guácharo.
É la grotta più grande del Venezuela ed é abitata da un singolare animale, il Guácharo, un uccello notturno che lascia la caverna solo di notte per andare a cercare cibo. Piú di 10'000 uccelli vivono nella Cueva ed emettono continuamente un verso assordante, che mette una certa inquietudine nei visitatori.
Ecco una foto della entrata della grotta:
Cueva del Guácharo, Venezuela
La caverna é lunghissima, più di dieci chilometri, anche se solo la prima parte é aperta al pubblico. Nella prima sala vivono gli uccelli, nella seconda, chiamata la Sala del Silenzio (perché non possono accedere i Guacharos) si possono osservare tantissime formazioni rocciose, stalattiti e stalagmiti:
Cueva del guacharo
Da lí si puó fare una escursione a piedi alle belle cascate di Salto la Playa, vale la pena, e fare un rinfrescante bagno nella pozza di acqua gelida..

Tuesday, August 14, 2007

Isla Margarita

14-Ago-07 ISLA MARGARITA
Prendo così da Cumaná il traghetto per la famosa Isla Margarita, una delle isole più belle e famose del Venezuela e dei Caraibi, importante per le sue perle, per le spiagge, le discoteche e gli hotel di lusso, e ricca di storia. Qui gli spagnoli avevano una delle loro basi commerciali e l'isola aveva un proprio governatore indipendente dal resto del paese. Da cinquecento anni produce perle, così che l´isola é ricca di fortificazioni per fronteggiare gli attacchi dei pirati e delle imbarcazioni straniere.
Rimango una settimana a casa di Xabier, uno spagnolo, o meglio, un basco che vive con una venezuelana non lontano da Porlamar, il centro piú importante dell'isola.
Lo conosco attraverso il suo sito, http://www.recorriendomundo.com/, e mi invita a stare da lui per risparmiare i soldi dell'hotel, che a Margarita é caro.
Sapendo che avevo vissuto in Uruguay, mi presenta un suo amico uruguaiano ed a casa di questo amico rimango folgorato da sua figlia, María José, una stupenda ragazza con la pelle color caffellatte.
Ecco una sua foto:
María José, Isla Margarita
Xabier é molto ospitale e insieme a me ospita anche la famiglia di un suo amico! Quindi deve dividere le sue attenzioni tra me e lui, ma la cosa a me non dispiace troppo dato che passavo il mio tempo con María José :-)
Con lei andiamo ad una stupenda spiaggia a nord di Porlamar, Playa Parguito, affollata e con onde adatte al surf ma in cui é molto piacevole fare il bagno dato che l'acqua é tiepida, come in tutto il mar dei Caraibi, del resto.
Andiamo anche insieme ad un concerto di reggaeton, una musica caribeña tra le piú popolari in latinoamerica (stile “la gasolina”), ovviamente gratis, paga Chávez! Iniziamo a ballare ma dato che in quel periodo c'era un forte uragano nei Caraibi, la pioggia torrenziale non tarda ad arrivare e Tito el Bambino, una delle star del reggaeton, decide di non uscire sullo scenario. La gente rimane ugualmente a ballare con un cd, ma quando spengono la musica rimaniamo tutti ugualmente a godere della pioggia e della birra! Finché l'esercito non decide di sfollare a manganellate. Torniamo così a casa completamente zuppi, ma felici :-)
Prima di andare via passo una giornata intera con Xabier sulla Playa Caribe, una delle piú famose del Venezuela, e piena di italiani. Infatti e’ vicino a questa spiaggia che si concentrano i moltissimi resort all inclusive, con i turisti che pagano centinaia di dollari per non uscire mai dall’albergo e dalla splendida spiaggetta di fronte all’hotel. Io mi faccio una bella passeggiata e mi faccio il bagno in tutte le splendide spiaggette, gratis. Ecco una nostra foto sulla bellissima Playa Caribe:
Playa Caribe, Isla Margarita (Venezuela)

Monday, August 13, 2007

Mochima

13-Ago-07 MOCHIMA
Mochima é un piccolo villaggio di pescatori non lontano da Santa Fe, anche se é abbastanza mal collegato.
Non possiede una spiaggia propria, ma da lì si possono prendere delle imbarcazioni per le diverse isole del parco, così come da Santa Fe. Una delle spiagge più belle é la famosa Playa Blanca:
Playa blanca, venezuela

Playa blanca, venezuela

Wednesday, August 8, 2007

Cumana', Venezuela

8-Ago-07 CUMANÁ, VENEZUELA
Torno quindi in Venezuela, stavolta con il traghetto ufficiale. Trinidad e Tobago non é tra i paesi più ricchi, ma il salto si sente ed arrivati a Guiria già si nota l’atmosfera di povertà e inefficienza. Quindi é stato molto difficile e complicato lasciare il porto in autobus, ed abbiamo dovuto prendere un taxi “por puesto” e poi un autobus fino a Cumaná. Faccio questo viaggio con degli amici olandesi conosciuti nella traversata verso Port of Spain e decidiamo di fermarci insieme a passare la notte a Cumaná. Visitiamo Cumaná e poi proseguiamo per tornare nuovamente Santa Fe, dove tanto per cambiare mi riposo un po’ sulle bellissime spiagge del Parque nacional Mochima.
Gli olandesi dopo un paio di giorni proseguono per la Isla Margarita ed io rimango in compagnia di tre ragazze spagnole conosciute sulle Islas Caracas. Le Islas Caracas sono delle isole del parco Nacional Mochima, abbastanza brulle e senza nemmeno un alberello dove riposarsi all’ombra... ma i colori del mare sono stupendi e fare snorkelling tra i coralli e’ una delizia! Ecco una foto dello stupendo mare:
Islas Caracas, Venezuela
A Santa Fe esco la sera e vado in discoteca dove, dopo aver bevuto enormi quantità di birra a 20 centesimi di euro l'una e cocktail a 0,60 euro, conosco una ragazza venezuelana e passo la notte ballando con lei. Il giorno dopo mi sarebbe piaciuto rivederla, ma in città c'era stata una sparatoria e i criminali avevano assaltato la stazione della polizia per rubare le armi, con alcuni morti in entrambe le fazioni. Era quindi arrivato l'esercito da Cumaná ed aveva imposto il coprifuoco. I turisti non potevano uscire dalla spiaggia, così che passo la notte bevendo birra sulla sabbia con alcuni venezuelani, e decido che é meglio cambiare aria.

Sunday, August 5, 2007

Manzanilla Beach e Tartarughe Marine

5-Ago-07 MANZANILLA BEACH E TARTARUGHE MARINE
Ricordando i giorni passati a Trinidad e Tobago mi rendo conto del tempo che Adrian ha passato con me e di quanto sia anche grazie a lui che abbia passato un così bel periodo lì.
Insieme ad alcuni suoi amici decidiamo di andare a Manzanilla Beach, una interminabile spiaggia di 14 chilometri di lunghezza circondata da palme da cocco che si trova nella costa est di Trinidad.
Passiamo il giorno in spiaggia e poi ci rechiamo ad una festa in un villino fronte mare, dove beviamo un sacco e giochiamo a pallone sulla spiaggia. I trinitari amano il cricket e non sono molto bravi a calcio: per una volta quindi non sfiguro e gioco abbastanza bene.
Durante la notte qualcuno ha una pazza idea: andiamo a vedere le tartarughe marine che depongono le uova!
In sei iniziamo così un viaggio di 5 ore verso la parte opposta di Trinidad, al nord. Uno viaggiava nel bagagliaio.
Arriviamo lì verso le due di notte, e riusciamo a vedere, alla luce della luna, un paio di tartarughe che escono dall’acqua come enormi scogli che si trascinano lentamente sulla sabbia, depongono le uova e tornano in mare. Il processo dura 20 minuti ed in questo periodo sono vulnerabilissime. La caccia e la cattiveria umana le hanno rese facili prede e portate vicino all’estinzione. Quello che mi ha sorpreso di piú é la enorme mole della tartaruga, lunga quasi due metri e alta mezzo metro!
Non si possono scattare foto alle tartarughe (lo stato protegge il momento della deposizione dato che il flash le spaventa) e quindi non posso farvi vedere, ma vi assicuro che é stato uno spettacolo fantastico!
Il ritorno a casa é stato una odissea. Port of Spain era a circa 5 ore di automobile e non c'era nessuna stazione di rifornimento lungo il cammino! Così che alle 4 del mattino rimaniamo senza benzina e dobbiamo aspettare che un amico di Adrian arrivi con una tanica di benzina per aiutarci a tornare a casa!
Arriviamo a casa di mattina con il sole già alto e trascorro il resto del giorno dormendo. Il giorno successivo saluto quindi tutti i miei nuovi amici e ritorno in Venezuela.

Wednesday, August 1, 2007

Tobago, Tour dell'Isola

1-Ago-07 TOUR DELL’ISOLA
Adrian mi dedica anche il suo giorno libero e con la sua macchina andiamo a fare un giro dell’isola. Un giro nel vero senso della parola, ci vogliono circa 3 ore per fare il giro completo della costa di Tobago, e ci fermiamo nelle spiagge più belle e nei punti più suggestivi. Tobago é una piccola isola tipicamente caribeña: una montagna al centro coperta di foresta tropicale, con cascate e ruscelli, circondata da palme da cocco e spiagge di sabbia bianca interrotte da scogliere con grotte e faraglioni. Come circondata da un anello, è protetta da una stupenda barriera corallina e l’acqua è calda e calma. Si dice che sia qui che sia naufragato Robinson Crusoe, e sicuramente sono passati diversi pirati per queste acque.
Durante il pomeriggio ci sorprende un acquazzone ed inzuppati ci incamminiamo verso una festa sulla spiaggia, dove incontriamo un pizzaiolo italiano che ci invita a passare per il suo locale la sera dopo. Davvero buona la pizza, come in Italia, con forno a legna e tutti gli ingredienti giusti: dopo tre mesi, finalmente una buona pizza!
Il giorno successivo mi reco a delle cascate al centro dell’isola. Si paga un piccolo biglietto e sono complicate da raggiungere, ma vale la pena. Sono una serie di 4 salti d’acqua circondati dalla foresta tropicale, e purtroppo l’umidità è tale che la mia fotocamera inizia a dare segni di cedimento, ed iniziano a morire i pixel al centro del display. L’agonia della mia fotocamera durerà per tutto il viaggio, e solo adesso, a fine Febbraio 2008, è andata a finire nel paradiso delle camere digitali! :-(

Tuesday, July 31, 2007

Tobago

31-Jul-07 TOBAGO
Prendo quindi il traghetto per Tobago, leggendo un libro su El Dorado prestatomi da Phillys. Era infatti da Trinidad che partivano le spedizioni alla ricerca della mitica città dorata attraverso il delta dell’Orinoco, in Venezuela.
Sceso dal traghetto, mi aspetta Adrian con un programma turistico senza sosta: prendo un taxi per l’appartamento che mi aveva trovato lui, bello ed economico, lascio i bagagli e subito salgo su una barca con il fondo di vetro per andare a vedere la barriera corallina. Lí passiamo un paio d’ore, facendo il bagno e snorkelling tra i coralli e i pesci tropicali, finché la quotidiana pioggia del pomeriggio ci fa visita, e torniamo quindi sulla terraferma. Mangio quindi una tipica “Roti”, una specie di burrito ripieno di verdure con curry di origine indiana, e vado a Pigeons Point, una delle spiagge più belle dell’isola, trasformato in un luogo esclusivo dove si paga un piccolo biglietto d’ingresso. La spiaggia ha ricevuto parecchie critiche, molti dicono che l’accesso, avendo posto una tariffa, viene impedito alla gente del posto. Si dice anche che le guardie abbiano sparato ad un pescatore che ha cercato di entrare senza pagare... in effetti dentro la spiaggia si vedono solo turisti bianchi.
Ecco alcune foto:Tobago
Tobago, Pigeons Point
Durante la sera mi incontro nuovamente con l’instancabile Adrian ed andiamo in discoteca: i rastafari locali si contendono le ragazze bianche come squali affamati, e guai ad avvicinare una ragazza nera: arrivano a minacciarti di morte! A Tobago decido quindi, dopo un paio di brutte esperienze, di mettermi l’anima in pace ed aspettare di tornare in Venezuela per provarci con le ragazze.

Monday, July 30, 2007

Pitch Lake e Vessigny Beach

30-Jul-07 PITCH LAKE E VESSIGNY BEACH
Una cosa molto interessante di Trinidad é stato il Pitch Lake, il lago di catrame più grande del mondo. Oltre che per i turisti, il lago viene usato per estrarre il catrame e preparare asfalto. La gente del luogo é piuttosto orgogliosa del fatto che alcune strade e piazze famose nel mondo hanno il pavimento fatto con il catrame locale...
Sembra un grande parcheggio, ma nella stagione delle piogge il peso dell’acqua forma delle pozze e dei canali, dove si può anche fare il bagno. L’acqua é ricca di zolfo ed altri minerali, dicono che fa bene alla pelle... ma io non mi sono fidato molto : - ) La superficie é piuttosto molle ma si può camminare tranquillamente. Solo in alcuni punti, chiamati la madre del lago, é meglio evitare in quanto é la parte dove il lago si rigenera, e si può sprofondare oltre a rimanere completamente invischiati in un liquido nero e denso che non si toglierà mai piú dai vestiti.
Nella foto, la guida locale infila un palo nella madre del lago, per mostrarne la consistenza molliccia:
Pitch Lake, Trinidad & Tobago
Dal lago di catrame vengono fuori le cose piú strane, alberi fossili ed ossa di animali preistorici, e si dice che un intero villaggio sia sprofondato lí dentro. Un altro dato incredibile é quello che sembra che il Pitch Lake di Trinidad sia collegato sotterraneamente con un lago simile vicino a Maracaibo, in Venezuela, centinaia di chilometri ad ovest.
Passo il resto della giornata nella vicina Vessigny beach, una bella spiaggia ma con un po’ di catrame nell’acqua, dovuto forse alla vicinanza con il Pitch Lake o forse per colpa delle numerose stazioni di estrazione di petrolio che costellano la parte sud dell’isola.

Wednesday, July 18, 2007

Traversata per Trinidad

18-Jul-07 ATTESA PER IL FERRY
Il 18 di luglio è il mio compleanno e non avrei mai immaginato di poter passarlo in una maniera peggiore di quella che mi è capitata a Guiria.
All’orario previsto per l’imbarco per Trinidad e Tobago mi presento al porto insieme ad altri viaggiatori, e dopo un po' ci dicono di aspettare qualche minuto, perché c'è stato un piccolo problema.
Purtroppo, l’impresa Pier One aveva fatto un piccolo overbooking e 43 passeggeri dovevano rimanere a terra per far posto ad una scolaresca che si era aggiunta all’ultimo momento. Gli incaricati, ci dicono che se vogliamo possiamo avere indietro i soldi o, in alternativa, aspettare una settimana per prendere il traghetto del mercoledì seguente. Nonostante le nostre proteste, non c'è stata maniera di ottenere un’altra imbarcazione per poter viaggiare lo stesso, così 14 viaggiatori ci mettiamo d’accordo con un pescatore per poter attraversare la Bocca del Drago, come é chiamato lo stretto di mare che separa Trinidad dal continente, a bordo della sua piccola lancia. Il pescatore si dimostra abbastanza hijo de puta da chiedere 700 dollari per la traversata... ricordiamo che la benzina in Venezuela é praticamente gratis e che la traversata dura 3 ore e mezza.
Comunque non c'è alternativa, così dopo aver svolto le pratiche burocratiche (timbrare i passaporti e mandare al porto trinitario la lista dei passeggeri) ci accomodiamo per dormire per terra in casa di una signora che avrebbe viaggiato con noi. Mangiamo un paio di arepas, prendiamo sonno e giá alle 4 e mezza ci svegliamo per poter essere al porto alle 6 del mattino.
Alle 6 del mattino il mare era purtroppo abbastanza agitato, così il pescatore ci fa aspettare fino alle 8 per decidere di partire ugualmente. L’attesa è stata non solo inutile ma dannosa, infatti verso le 9 non solo il mare rimane grosso, ma inizia anche a piovere.
Continuiamo così il viaggio, in una barchetta stracarica, seduti sui bagagli, zuppi, dondolando a destra e a sinistra e sopra e sotto. La maggior parte dei passeggeri inizia a vomitare, ma io trovo il tutto divertente, soprattutto vedendo il terrore negli occhi di Oscar, un venezuelano che non sa nuotare :-)
Ecco una foto della traversata:Traversata in bagnarola...(Venezuela-T&T)
Arriviamo cosí a Port of Spain, dove ci fanno attendere 2 ore in una sala con aria condizionata, bagnati come pulcini. Un negrone di due metri per 180 chili, grondante di sudore, ci fa capire che gli abbiamo interrotto il pranzo e con qualche attesa ci mette finalmente il timbro sul passaporto, un bel timbro grande e rotondo.
Con un ragazzo di Guadaloupe, un parigino e un venezuelano divido una stanza nell’hotel Kopper Kettle, un hotel che fuori stagione non deve aver mai visto un turista a parte noi.
A Port of Spain mi sarei dovuto incontrare con Phyllis, una signora trinitaria di Couchsurfing, ma a causa dei disguidi avuti non ho potuto incontrarla subito. Dopo due giorni con i miei nuovi amici in hotel, mi trasferisco a casa sua. Con lei e una sua amica facciamo una prima visita all’isola.
Una delle cose più pittoresche visitate é stata la Bamboo Cathedral (Cattedrale di Bambù), una foresta di bambù enorme che quando la si attraversa sembra quasi la navata di una cattedrale:Bamboo Catedral (Trinidad & Tobago)
Conosco quindi Melanie, una ragazza di Martinique, una colonia francese nei Caraibi. Con lei e i suoi amici ho passato diverso tempo a Trinidad. In una delle escursioni siamo andati a Toco, una bella spiaggia circondata da scogliere a nord dell’isola.
Trinidad & Tobago
Lí faccio amicizia anche con Khafi, una ragazza molto simpatica che mi invita a casa sua, nella città di San Fernando, e si offre anche di farmi i cornrow crops, un tipo di treccine molto comuni nella cultura negra.
Ecco una foto di Khafi:Khafi, Trinidad & TobagoEd una mia con le treccine in testa:Trinidad and tobago hairstyle!Il problema di questo tipo di treccine é che lasciano scoperto il cuoio capelluto e, dopo un paio di giorni in spiaggia, ho la testa completamente rossa!!!
Tra le varie spiagge di Trinidad, mi é piaciuta parecchio quella di Maracas Bay:
Maracas Bay, Trinidad & TobagoUna cosa molto comune in questa parte del mondo é la pioggia. Nei Caraibi nella stagione delle piogge sono comuni gli uragani, ma Trinidad e Tobago ne sono fuori dal raggio di azione. Però piove puntualmente tutti i pomeriggi, e sono piogge torrenziali!
Nonostante ciò, il tempo passa piacevolmente, e oltre alle spiagge, ho modo di fare cose al coperto, come andare in discoteca con Oscar, al cinema con Phillys, primeggiare in un torneo di Hockey da tavolo, bere del té con degli anziani reduci dell’esercito dell’impero britannico e fare una cena internazionale con altri viaggiatori, dove ognuno preparava qualcosa del suo paese. Melanie ha preparato delle crepes, una ragazza messicana tacos con guacamole, Phyllis un riso con curry tipico di Trinidad ed io un fantastico piatto di gnocchi casarecci! YUM!
Con Melanie ed altri amici facciamo anche un’escursione alle cascate di Maracas:
Maracas Falls, Trinidad & TobagoLí conosco Adrian, un trinitario che lavora a Tobago, che ci fa provare il frutto del cacao. Si arrampica su una pianta per raccoglierne un paio di frutti gialli e viene assalito dalle formiche! Riesce pero’ ad agguantarne alcuni e posso esaminarne uno. É un frutto grande, giallo e duro, con una cavità all’interno. Contiene dei semi neri, che si fanno essiccare e che poi costituiscono la base del cioccolato. I semi sono ricoperti da una cremina bianca molto dolce e che non sa per nulla di cioccolato: i locali succhiano la cremina e sputano il seme.
Ecco una foto del frutto:Frutto del Cacao

Tuesday, July 17, 2007

Guiria

17-Jul-07 – GUIRIA
Dopo un paio di giorni a Santa Fe mi dirigo a Guiria, un porto all’estremo oriente del Venezuela. Arrivo con la speranza di poter prendere il traghetto per Trinidad & Tobago, che parte ogni mercoledì con destinazione Chaguaramas, ed é l’unica alternativa all’aereo.
Il biglietto é parecchio caro dato che non c'è concorrenza, circa 530 mila bolívares o se si paga in dollari più o meno 150, andata e ritorno. Compro il mio biglietto e mi dicono che sono fortunato perché ne rimanevano pochissimi!
Quindi mi metto a cercare un alloggio, contento ed ignaro del quello che sarebbe successo il giorno dopo...
Dormo in casa di una signora che affitta le camere extra per tre euro, in una stanza vecchia e afosa e con un bagno senza doccia, dividendo la casa con dei tizi che si dedicavano a vendere occhiali da sole e cd come ambulanti, che mi chiamavano “gringo”. Simpatici pero’, mi fanno diverse domande e rimangono abbastanza sbalorditi del mio viaggio! E sì che quando parlo con i locali diminuisco sempre la durata e la portata dell’itinerario!

Sunday, July 15, 2007

Santa Fe

15-Jul-07 - SANTA FE
Da Puerto La Cruz mi sposto a Santa Fe, un paesino di pescatori che si trova nel parco nazionale Mochima.
Il paese é brutto e abbastanza pericoloso, ma la spiaggia é un’isola felice: tutti gli alberghi e le posadas si trovano direttamente sulla spiaggia e per raggiungere il proprio alloggio é necessario passare sulla sabbia in mezzo ai bagnanti, e il consorzio degli albergatori di Santa Fe mantiene la spiaggia pulita, in ordine e sicura.
Dalla spiaggia partono diverse imbarcazioni al giorno per le varie isole del parco. A Santa Fe sono stato due volte, una a Luglio ed una ad agosto, al ritorno da Trinidad e Tobago. Durante il primo soggiorno, ho approfittato per visitare un luogo chiamato La Piscina, un tratto di mare compreso tra due isolotti con sabbia bianca, coralli, palme, pesci e tutto ciò che si può chiedere al Mar dei Caraibi, comprese l’acqua cristallina e tiepida. Si puó raggiungere a nuoto la parte opposta dello stretto, io ci ho messo circa mezz’ora, facendo snorkelling tra i coralli.
Ecco una foto della Piscina:La piscina, Parque Nacional Mochima, Venezuela

e una dell’isola, con una spiaggia stupenda dove rilassarsi seduto in acqua con i pesci che ti nuotano attorno:La piscina, Parque Nacional Mochima, Venezuela

Friday, July 13, 2007

Puerto La Cruz

13-Jul-07 - PUERTO LA CRUZ
Con l’arrivo a Puerto La Cruz, finalmente inizio a vedere belle spiagge e ad assaporare la vera essenza del Mar dei Caraibi: spiagge bianche, coralli, pesci, acqua calda e trasparente, poche onde, palme da cocco.
La città di Puerto La Cruz non é molto bella, ma ha un bel lungomare e una buona vita notturna.
Da lì si possono prendere delle piccole imbarcazioni per andare a visitare qualcuna delle moltissime isole del Parque Nacional Mochima, un parco marino eccezionalmente bello!
Visito l’Isola del Faro, un’isola bella con un male splendido con acqua cristallina ma forse un po’ affollata:Isla del Faro, Venezuela
Isla del Faro, Venezuela
Ecco una mia foto con mare, cactus e avvoltoiIsla del Faro, Venezuela

Monday, July 9, 2007

Caracas

9-Jul-07 - CARACAS
Dopo due settimane passate a Barquisimeto, prendo un autobus scassato (pioveva anche dentro) e raggiungo nuovamente la capitale. Di nuovo mi fermo a casa di Alexandra, che però sta affrontando un periodo di esami all’università e non ha molto tempo per accompagnarmi a fare il turista per la città... passo quindi questi cinque giorni in parte da solo, in parte con Jill, la ragazza canadese conosciuta a Mérida con la quale ero andato in Colombia (e che mi verrà poi a visitare a Montevideo), che stava vivendo già da sei mesi a Caracas. Con lei vado a visitare il museo di arte contemporaneo, il museo di belle arti e andiamo a passare un pomeriggio all’Alianza Francesa, dove lei ha un’amica.
Andiamo anche a fare una visita ad Alexandra all’Universidad Central, che considerata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Jill fa gli occhi dolci al guardiano e ci fanno entrare anche nella parte chiusa dell’aula magna, la sala con la migliore acustica del paese e dove tanti politici hanno fatto i loro discorsi, primo su tutti Fidel Castro, che si é esibito in un discorso di nove ore!
Visito anche il teatro Teresa Carreño, dedicato alla piú famosa pianista del paese, e vedo le prove della Boheme.
Il 10 di luglio c'è Brasile-Uruguay e non posso perdermi la partita della mia seconda nazionale di calcio! Vado quindi al Centro Uruguayo e vedo la partita con gli uruguaiani della città... purtroppo l’Uruguay perde ai rigori, ma ha giocato molto meglio del Brasile.

Thursday, July 5, 2007

Copa America 2007 Venezuela

5-Jul-07 COPA AMERICA
Con i ragazzi della comitiva di Barquisimeto andiamo a vedere altre tre partite della Coppa America, Argentina Paraguay, Usa Colombia e Argentina Perú.
Le partite dell’Argentina hanno dato parecchia soddisfazione! Quasi tutti i Venezuelani tifavano per loro, dato che avevano mandato tutti i loro campioni, a differenza del Brasile che aveva mandato una squadra B, senza Ronaldo, Ronaldinho, Kaká, Dida, etc.
Secondo, quando l’Argentina entra in campo, si usa lanciare coriandoli e pezzetti di carta, così che abbiamo passato le serate precedenti alle partite in compagnia, bevendo una birra e ritagliando giornali e vecchie riviste da lanciare nello stadio!
Terzo, le partite che ho visto hanno offerto spettacolo!!! Messi é un fenomeno e lo ha dimostrato in campo.
Queste sono due amiche molto carine con cui sono andato allo stadio:Copa America 2007, Venezuela
Ecco lo stadio da fuori:
Stadio di Barquisimeto, Coppa America 2007, Venezuela

Una immagine del campo di gioco, bellissimo e simile all’Old Trafford!

Argentina - Paraguay, Stadio di Barquisimeto, Venezuela 2007

Friday, June 29, 2007

Barquisimeto

29-Jun-07 - BARQUISIMETO
Arrivo a Barquisimeto con l’ultimo autobus disponibile e lo fermo che era già partito! Mi faccio quindi il viaggio da Valera a Barquisimeto seduto nel corridoio centrale del pullman!
A Barquisimeto mi aspetta il mio amico Jesus, che mi dà ospitalità per le settimane seguenti. Anche lui l'ho conosciuto attraverso il sito www.couchsurfing.com
Ecco una foto con lui davanti all’obelisco di Barquisimeto:

Con Jesus a Barquisimeto (Venezuela)

In realtà non era mia intenzione fermarmi così a lungo, ma tra una cosa e l’altra é andata così, complice la Coppa America in Venezuela e il fatto che a Barquisimeto ci sia il migliore stadio del paese e che qui giochi la migliore squadra della competizione, l’Argentina di Messi, Riquelme, Tevez e tanti altri campioni!
Inoltre mi trovo davvero bene con Jesus, lui ha la mia etá e come me ama il calcio, la discoteca, il reggaeton, la festa, le ragazze e il rum!
La città non presenta particolari monumenti, é una città moderna e ricca; mi ha colpito questa costruzione, chiamata la Flor de Hannover, una struttura che cambia posizione seguendo il sole :-)
Flor de Hannover, Barquisimeto, Venezuela
Anche se non si trattava di attività particolarmente culturali, mi sono divertito un sacco lì, andando a ballare, allo stadio, cercando di riparare l’automobile di Jesus e mangiando arepas!
Anche Jesus é molto credente, e mi porta anche un paio di volte a messa... ma la messa cattolica in Venezuela é molto diversa dalla nostra. Innanzitutto lì la chiesa é piena di gente. In secondo luogo, c'è una orchestra completa con chitarra, batteria, xilofono, sassofono, vari cantanti, etc. e la gente canta e balla! Terzo, il prete parla un po’ di tutto, in particolare parla (male) di Chavez. La gente sembra crederci davvero, chiudono gli occhi pregando al cielo e parlando a Gesù, alcuni si commuovono, etc. Non pensate che si tratti di un fenomeno solo della classe bassa, lì erano quasi tutti ricchi borghesi.
Inoltre Jesus fa parte di un progetto per aiutare i bambini poveri, e passiamo la domenica animando una festa di compleanno collettiva, con musica, giochi, regali e dolci per i bambini senza famiglia. Mi impegno a fondo nei giochi di gruppo sotto il sole cocente ma, nonostante l’impegno, la mia squadra perde :-P

Wednesday, June 27, 2007

Arrivo a Bocono

27-Jun-07 - ARRIVO A BOCONO

Come qualcuno ricorda, it.sport.calcio.estero ha/aveva un blog sul calcio estero in generale e sul sudamericano in particolare.
Il link é http://iscers.blogspot.com/
Io ero il redattore degli articoli sulla coppa Libertadores, così un giorno mi contatta un ragazzo venezuelano, Alberto, molto interessato al blog e mi chiede di realizzare insieme una intervista da pubblicare sul suo blog, ( http://variedadplus.blogspot.com/ ), uno dei più seguiti del Venezuela.
Non vi ricordate dell'intervista? la pubblicai su ISCE! Comunque la potete trovare qui:
http://wwwalbertocardenas.blogspot.com/2007/05/il-calcio-uno-sport-senza-frontiere.html
Quando gli dico che vado in Venezuela mi invita a trovarlo, così decido di fare un salto a Boconó, dove vive con la sua famiglia, e mi fermo un paio di giorni (a casa sua, ovviamente eheheh).
Mi preoccupo un po’ quando mi dice che sono testimoni di Geova, temevo che avrebbero passato il tempo a cercare di convertirmi! Mentre in realtà i miei erano solo pregiudizi e la sua é una famiglia normale e amabile e mi hanno trattato davvero con ospitalità e cordialità.
Ecco una foto con Alberto:
Mi amigo Alberto, Boconó, Venezuela

Boconó non é una tipica destinazione del turismo di massa, anzi, raggiungerlo e' complicato e di gringos se ne sono visti davvero pochi; ma ci sono alcune cose degne di nota. Su tutte il Trapiche del Clavo, uno stabilimento dove si lavorava la canna da zucchero completamente restaurato e con un giardino bellissimo:

Trapiche del clavo, Boconó, Venezuela

Trapiche del clavo, Boconó, Venezuela
Con Alberto andiamo a fare anche qualche giro nei dintorni, e mi porta a vedere, tra le altre cose, delle piantagioni di caffè:Caffé, Boconó, Venezuela