Wednesday, July 18, 2007

Traversata per Trinidad

18-Jul-07 ATTESA PER IL FERRY
Il 18 di luglio è il mio compleanno e non avrei mai immaginato di poter passarlo in una maniera peggiore di quella che mi è capitata a Guiria.
All’orario previsto per l’imbarco per Trinidad e Tobago mi presento al porto insieme ad altri viaggiatori, e dopo un po' ci dicono di aspettare qualche minuto, perché c'è stato un piccolo problema.
Purtroppo, l’impresa Pier One aveva fatto un piccolo overbooking e 43 passeggeri dovevano rimanere a terra per far posto ad una scolaresca che si era aggiunta all’ultimo momento. Gli incaricati, ci dicono che se vogliamo possiamo avere indietro i soldi o, in alternativa, aspettare una settimana per prendere il traghetto del mercoledì seguente. Nonostante le nostre proteste, non c'è stata maniera di ottenere un’altra imbarcazione per poter viaggiare lo stesso, così 14 viaggiatori ci mettiamo d’accordo con un pescatore per poter attraversare la Bocca del Drago, come é chiamato lo stretto di mare che separa Trinidad dal continente, a bordo della sua piccola lancia. Il pescatore si dimostra abbastanza hijo de puta da chiedere 700 dollari per la traversata... ricordiamo che la benzina in Venezuela é praticamente gratis e che la traversata dura 3 ore e mezza.
Comunque non c'è alternativa, così dopo aver svolto le pratiche burocratiche (timbrare i passaporti e mandare al porto trinitario la lista dei passeggeri) ci accomodiamo per dormire per terra in casa di una signora che avrebbe viaggiato con noi. Mangiamo un paio di arepas, prendiamo sonno e giá alle 4 e mezza ci svegliamo per poter essere al porto alle 6 del mattino.
Alle 6 del mattino il mare era purtroppo abbastanza agitato, così il pescatore ci fa aspettare fino alle 8 per decidere di partire ugualmente. L’attesa è stata non solo inutile ma dannosa, infatti verso le 9 non solo il mare rimane grosso, ma inizia anche a piovere.
Continuiamo così il viaggio, in una barchetta stracarica, seduti sui bagagli, zuppi, dondolando a destra e a sinistra e sopra e sotto. La maggior parte dei passeggeri inizia a vomitare, ma io trovo il tutto divertente, soprattutto vedendo il terrore negli occhi di Oscar, un venezuelano che non sa nuotare :-)
Ecco una foto della traversata:Traversata in bagnarola...(Venezuela-T&T)
Arriviamo cosí a Port of Spain, dove ci fanno attendere 2 ore in una sala con aria condizionata, bagnati come pulcini. Un negrone di due metri per 180 chili, grondante di sudore, ci fa capire che gli abbiamo interrotto il pranzo e con qualche attesa ci mette finalmente il timbro sul passaporto, un bel timbro grande e rotondo.
Con un ragazzo di Guadaloupe, un parigino e un venezuelano divido una stanza nell’hotel Kopper Kettle, un hotel che fuori stagione non deve aver mai visto un turista a parte noi.
A Port of Spain mi sarei dovuto incontrare con Phyllis, una signora trinitaria di Couchsurfing, ma a causa dei disguidi avuti non ho potuto incontrarla subito. Dopo due giorni con i miei nuovi amici in hotel, mi trasferisco a casa sua. Con lei e una sua amica facciamo una prima visita all’isola.
Una delle cose più pittoresche visitate é stata la Bamboo Cathedral (Cattedrale di Bambù), una foresta di bambù enorme che quando la si attraversa sembra quasi la navata di una cattedrale:Bamboo Catedral (Trinidad & Tobago)
Conosco quindi Melanie, una ragazza di Martinique, una colonia francese nei Caraibi. Con lei e i suoi amici ho passato diverso tempo a Trinidad. In una delle escursioni siamo andati a Toco, una bella spiaggia circondata da scogliere a nord dell’isola.
Trinidad & Tobago
Lí faccio amicizia anche con Khafi, una ragazza molto simpatica che mi invita a casa sua, nella città di San Fernando, e si offre anche di farmi i cornrow crops, un tipo di treccine molto comuni nella cultura negra.
Ecco una foto di Khafi:Khafi, Trinidad & TobagoEd una mia con le treccine in testa:Trinidad and tobago hairstyle!Il problema di questo tipo di treccine é che lasciano scoperto il cuoio capelluto e, dopo un paio di giorni in spiaggia, ho la testa completamente rossa!!!
Tra le varie spiagge di Trinidad, mi é piaciuta parecchio quella di Maracas Bay:
Maracas Bay, Trinidad & TobagoUna cosa molto comune in questa parte del mondo é la pioggia. Nei Caraibi nella stagione delle piogge sono comuni gli uragani, ma Trinidad e Tobago ne sono fuori dal raggio di azione. Però piove puntualmente tutti i pomeriggi, e sono piogge torrenziali!
Nonostante ciò, il tempo passa piacevolmente, e oltre alle spiagge, ho modo di fare cose al coperto, come andare in discoteca con Oscar, al cinema con Phillys, primeggiare in un torneo di Hockey da tavolo, bere del té con degli anziani reduci dell’esercito dell’impero britannico e fare una cena internazionale con altri viaggiatori, dove ognuno preparava qualcosa del suo paese. Melanie ha preparato delle crepes, una ragazza messicana tacos con guacamole, Phyllis un riso con curry tipico di Trinidad ed io un fantastico piatto di gnocchi casarecci! YUM!
Con Melanie ed altri amici facciamo anche un’escursione alle cascate di Maracas:
Maracas Falls, Trinidad & TobagoLí conosco Adrian, un trinitario che lavora a Tobago, che ci fa provare il frutto del cacao. Si arrampica su una pianta per raccoglierne un paio di frutti gialli e viene assalito dalle formiche! Riesce pero’ ad agguantarne alcuni e posso esaminarne uno. É un frutto grande, giallo e duro, con una cavità all’interno. Contiene dei semi neri, che si fanno essiccare e che poi costituiscono la base del cioccolato. I semi sono ricoperti da una cremina bianca molto dolce e che non sa per nulla di cioccolato: i locali succhiano la cremina e sputano il seme.
Ecco una foto del frutto:Frutto del Cacao

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