Monday, September 3, 2007

Roraima Tepuy

3-Sep-07 RORAIMA TEPUY
Un tepuy è una montagna particolare: la sua cima è piatta e le pareti sono verticali:
Altra foto roraima
La grande differenza di altitudine tra la base e la cima genera una grande differenza di clima, e di conseguenza di fauna e flora. D’altra parte, le pareti verticali della montagna creano una barriera naturale alla migrazione delle specie, da cui risulta una grande varietà di specie endemiche sulla cima dei tepuy. Alcune piante o animali vivono esclusivamente sulla cima del monte Roraima. Questo fatto ispirò lo scrittore Conan Doyle per il romanzo “The Lost World”, dove sulla cima di un Tepuy vivono ancora i dinosauri, che si sono salvati dall’estinzione grazie all’isolamento.
La montagna del Roraima si trova al confine tra tre paesi, il Brasile, la Guyana e il Venezuela, dove si trova l’unico accesso percorribile facilmente. Le altre pareti verticali sono state scalate solo da pochi scalatori abituati ad imprese estreme.
La nostra spedizione durerà sei giorni ed è composta da viaggiatori di tutto il mondo, dal Giappone alla Nuova Zelanda, dalla Germania al Venezuela. L’unico continente non rappresentato è l’Africa.
Il primo giorno si raggiunge il limite del parco nazionale Canaima. Non si può proseguire oltre in jeep e bisogna quindi caricarsi tutto in spalla e incamminarsi a piedi.
Abbiamo con noi una guida indigena (obbligatoria) ed un paio di portatori/cuochi/tuttofare. Noi “gringos” ci carichiamo in spalla tutto il nostro peso, mentre i venezuelani pagano dei portatori personali e viaggiano a corpo libero.
Effettivamente la camminata è molto dura, in media si cammina otto ore al giorno, ed in salita e con tutto lo zaino... il mio pesava circa 18 chili, ma ci ho messo tutto l'entusiasmo e l'energia possibile: al termine dell'escursione mi sono pesato ed avevo perso circa 4 chili!!!
Il primo giorno si arriva quasi alla base della montagna, e la camminata ci sembra dura ma paragonata ai giorni successivi è tutto sommato leggera, non c’è infatti molto dislivello da affrontare.
Ci facciamo il bagno nel fiume, accampiamo, dormiamo e all’alba riprendiamo a camminare.
Il secondo giorno è più faticoso, infatti è tutto in ripida salita, e si arriva fino alla base della parete verticale della montagna.
Il terzo giorno è il più duro: bisogna infatti affrontare l’ascesa della parete verticale. Non è una scalata estrema, non c’è bisogno di nessuna attrezzatura particolare e solo pochi tratti sono esposti al precipizio. Il problema è che è una salita molto ripida e senza fine, con lo zaino pesante in spalla ed a momenti bisogna anche passare sotto piccole cascatelle d’acqua...
Scalando il Roraima
Arrivati sulla cima però lo spettacolo ripaga la fatica: dal bordo del precipizio si può vedere un panorama incredibile, e lo scenario sulla sommità è irreale. Sembra quasi un territorio lunare, con la roccia antichissima erosa dai venti e dalle piogge, e piena di cristalli di quarzo dappertutto.
Ecco una foto sulla cima con Nacho:
On the top of roraima mountain
Nacho è uno spagnolo conosciuto tramite un amico comune dell’isola Margarita. L’ho incontrato prima a Ciudad Bolivar e poi nuovamente a Santa Elena. Abbiamo fatto insieme la spedizione al Roraima, prima di proseguire insieme anche nella foresta amazzonica...
Sulla cima del Roraima accampiamo in una specie di grotta e durante la notte soffriamo un freddo polare. L’inglese ed io dividevamo la tenda ed avevamo un saccappelo scaciatissimo (io lo avevo comprato al Todis in Italia) ed abbiamo patito parecchio, anche perché avevamo i vestiti bagnati... ma siamo giovani, che diamine! :-)
Il quarto giorno andiamo ad esplorare la sommità, con una rilassante camminata di 8 chilometri. Rilassante perché per la prima volta possiamo camminare senza lo zaino in spalla!
Un lato della montagna appartiene alla Guiana, ed ci si può affacciare e vedere uno splendido e sterminato panorama sulla giungla guianese; sembra piccolo il salto ma sono quasi mille metri di parete verticale! Meglio stare attenti e mantenere l'equilibrio :-)
Roraima, Giungla della Guyana
Il quinto giorno inizia la discesa, e si copre il doppio della distanza della salita.
Il sesto giorno la camminata dura solo quattro ore, e passiamo il pomeriggio facendoci il bagno nella bella cascata chiamata Quebrada Jaspe:un sito incantato ma purtroppo pieno di zanzare!
http://farm1.static.flickr.com/182/400722050_3d4f50f792.jpg

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