Tuesday, September 11, 2007

Manaus, welcome to the Jungle!

11-Sep-07 Manaus, welcome to the Jungle
Con i superstiti della spedizione sul Roraima (Nacho, Andrew e Paul) arriviamo a Manaus e passiamo un paio di giorni bevendo birra e cercando di organizzare una escursione nella giungla. Parliamo con tantissime agenzie ed ogni volta, dicendo qual era stata l'offerta di un'altra agenzia, riusciamo a spuntare un prezzo migliore... alla fine accettiamo l'offerta di una agenzia che ci sembrava più seria delle altre, ma dopo aver fatto l'escursione ci rendiamo conto che tutte le agenzie offrivano grossomodo lo stesso giro... a 100 metri da dove era il nostro accampamento ce n'era un altro uguale e poi un altro e poi un altro etc.
Ovviamente a volte (anche se non sempre, anzi) la differenza di prezzo era anche giustificata da differenti standard per quanto riguarda l'alloggiamento: letto invece di amaca, acqua calda, cibo di maggiore qualità o varietà, escursioni in barca invece che a piedi, etc.
L'opzione più vantaggiosa economicamente sarebbe stata quella di organizzare direttamente con una guida free-lance, che avrebbe pensato a tutto nella stessa maniera dell'agenzia, ma senza chiedere soldi in più. Comunque, paghiamo intorno ai 90 Reais al giorno a persona con un'agenzia (a settembre 2007 il cambio era quasi due Reais per un dollaro quindi circa 50 USD al giorno; adesso e' circa 1,6 per ogni real).
Manaus e' una città che si trova nel pieno centro della foresta amazzonica, ma non è un villaggio di indigeni, al contrario. I portoghesi arrivarono qui molti secoli fa ed ora è una città molto grande e sviluppata sin dai tempi del boom dell'albero della gomma, che ha portato tali ricchezze nella zona che sin dall'800 è stato costruito un imponente teatro con cupola dorata, nel pieno centro dell'Amazzonia!
Adesso e' una città enorme, piena di gente, con un grande porto, aeroporti, e una grande quantità di bordelli e prostitute, anche se a differenza di Fortaleza i clienti sono al 99% brasiliani. I motel in brasile sono tantissimi, alcuni hanno dei bar con prostitute e sono generalmente usati per il sesso mercenario oppure per andarci con la propria fidanzata (hanno nomi come Eros, Cupido, Swing, Kiss, Amor, Playboy, Eden, Charme etc etc ehehehehe, nomi che si ripetono per tutto il continente e, come si suol dire, sono tutto un programma), ma la maggior parte sono molto economici ed in genere puliti, ed ho conosciuto backpacker che ci hanno passato qualche notte senza problemi (ed hanno anche i canali porno in tv!!! ehehehehe). Comunque noi eravamo in quattro ed abbiamo diviso una stanza quadrupla in un hotel “rispettabile” ed abbiamo lavato anche tutti i nostri vestiti (sporchi e puzzolenti dopo l'escursione sul Roraima) nella terrazza dell'albergo. Se dovete lavare i vestiti, le lavanderie sono molto più economiche in Venezuela. In Brasile e' meglio il fai-da-te :-)
La città è quindi il punto di partenza per chi voglia addentrarsi nella foresta, ma per trovare un angolo di foresta “vergine” bisogna allontanarsi parecchio. Prendiamo quindi un traghetto ed andiamo a vedere lo strano fenomeno della congiunzione delle acque tra il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni, dove le acque di differente colore (in Brasile dicono bianco e nero, ma in realtà marrone chiaro e marrone scuro) rimangono separate a causa della differente temperatura, densità e velocità di scorrimento dei due fiumi.
Giunti dall'altro lato del Rio delle Amazzoni prendiamo un vecchio van Volkswagen che dopo un viaggio di alcune ore ci porta a prendere una piccola imbarcazione che risale una delle diramazioni del fiume per un paio d'ore fino ad arrivare ad una piccola area con alcune casette di legno, dove ci alloggiamo per le prime due notti.
Ecco una foto sulla piccola imbarcazione:In barca in Amazzonia
Per una volta la Lonely Planet dice una cosa corretta: i tour nell'Amazzonia che si fanno a partire da Manaus sono si' molto interessanti ma dipende anche dalle aspettative che uno si crea.
Non si vedono scimmie e giaguari su ogni albero, non ci sono indigeni armati di lance, le anaconde se ne stanno ben rintanate (per fortuna). La vegetazione e' fittissima e gli animali sono esperti di mimetismo e si nascondono benissimo, oltre al fatto che il gruppo medio di turisti fa più rumore di una locomotiva!
Si possono si' avvistare quantità enormi di uccelli diversi, di tutti i colori, e moltissimi delfini, sia rosa che grigi. Si avvistano facilmente anche gli alligatori, specialmente di notte quando i loro grandi occhi brillano tantissimo alla luce delle torce elettriche. Eh si', la passeggiata notturna nell'Amazzonia e' da non perdere!
Si ascoltano tantissimi rumori, soprattutto di insetti, uccelli e scimmie! Ma non si vede un piffero, a parte i suddetti alligatori.
Per quanto riguarda gli insetti e la malaria, non ho affatto sofferto punture di nessun tipo di insetto, soprattutto in confronto con il Roraima, dove zanzare, mosquitos e puri-puri ci avevano massacrato. Durante la notte che abbiamo passato dormendo nella foresta in amaca, tutto e' stato tranquillo, e le zanzariere per l'amaca hanno fatto il loro dovere. Io non avevo fatto la profilassi antimalarica, e nel gruppo solo un paio di persone l'avevano fatta, senza peraltro avere effetti collaterali. La guida ci dice che i dottori brasiliani generalmente sconsigliano la profilassi. Lui pero' aveva già preso la malaria quattro volte in pochi anni...
Foto di gruppo nella giungla con la nostra guida:
Spedizione in Amazzonia
Le attività che si fanno nella giungla sono le stesse per tutte le escursioni: sveglia prestissimo per vedere l'alba, molto bird-watching, pranzo, passeggiata nella giungla, giro in barca, fare tarzan appesi a una liana, uscita notturna in barca per vedere e magari catturare un piccolo alligatore, etc.
Una delle altre attività che generalmente vengono offerte e' quella della pesca ai piranha. Di piranha ce ne sono tanti nelle acque del bacino amazzonico, ma come avete visto dalle foto, non c'è nessun pericolo nel fare il bagno. Comunque, io non partecipo alla pesca, non trovando giusto interferire inutilmente con l'ecosistema e non gradendo molto vedere animali sanguinare, agonizzare e morire soffocati.
Altra attivita' che i turisti praticano molto nell'Amazzonia e' quella di ubriacarsi. I proprietari degli accampamenti vendono birra a prezzi molto ma molto più alti che quelli normali (due euro invece di trenta cent, per farvi una idea), ma il gringo medio trova comunque il prezzo ragionevole, ed il backpacker medio trova il modo di scroccare un paio di lattine in cambio di qualche aneddoto interessante :-)
Ci sono anche molti tempi morti, dove magari qualche occidentale pigro o fuori forma può fare una siesta.
Noi mochileiros instancabili ne approfittiamo per fare un paio di tuffi nel rio delle Amazzoni; anche all'indietro:Salto en el Rio Amazonas

Saturday, September 8, 2007

Nuovamente la Linea

8-Sep-07 Nuovamente la Linea
Tornati dal Roraima arriviamo nuovamente a Santa Elena di Uarein e cerchiamo di risolvere finalmente il problema del bancomat. Andiamo per l’ennesima volta in Brasile ed il bancomat era ancora rotto e se non paghiamo l’agenzia turistica non c’è maniera di andarcene! L’indomani la storia si ripete, Nacho viene però in nostro soccorso e pur di non partire solo per Manaus senza sapere una parola di portoghese, ci presta i soldi (quasi 200 dollari) e partiamo per il Brasile ed arriviamo nella notte a Boa Vista, la città di Ayrton Senna, dove è in programma un festival di transessuali.
Il giorno dopo possiamo finalmente prelevare i soldi e restituiamo il maltolto a Nacho! Grazie Nacho! Ti devo una cartolina!
Passiamo il pomeriggio bevendo birra Brahma e la sera partiamo per Manaus. La strada che congiunge Boa Vista alla capitale dell’Amazonas è la più brutta che abbia mai visto: un rettilineo di 800 chilometri talmente mal messo che il pullman deve percorrerlo a 20 km all’ora per evitare non le buche, ma i crateri!

Monday, September 3, 2007

Roraima Tepuy

3-Sep-07 RORAIMA TEPUY
Un tepuy è una montagna particolare: la sua cima è piatta e le pareti sono verticali:
Altra foto roraima
La grande differenza di altitudine tra la base e la cima genera una grande differenza di clima, e di conseguenza di fauna e flora. D’altra parte, le pareti verticali della montagna creano una barriera naturale alla migrazione delle specie, da cui risulta una grande varietà di specie endemiche sulla cima dei tepuy. Alcune piante o animali vivono esclusivamente sulla cima del monte Roraima. Questo fatto ispirò lo scrittore Conan Doyle per il romanzo “The Lost World”, dove sulla cima di un Tepuy vivono ancora i dinosauri, che si sono salvati dall’estinzione grazie all’isolamento.
La montagna del Roraima si trova al confine tra tre paesi, il Brasile, la Guyana e il Venezuela, dove si trova l’unico accesso percorribile facilmente. Le altre pareti verticali sono state scalate solo da pochi scalatori abituati ad imprese estreme.
La nostra spedizione durerà sei giorni ed è composta da viaggiatori di tutto il mondo, dal Giappone alla Nuova Zelanda, dalla Germania al Venezuela. L’unico continente non rappresentato è l’Africa.
Il primo giorno si raggiunge il limite del parco nazionale Canaima. Non si può proseguire oltre in jeep e bisogna quindi caricarsi tutto in spalla e incamminarsi a piedi.
Abbiamo con noi una guida indigena (obbligatoria) ed un paio di portatori/cuochi/tuttofare. Noi “gringos” ci carichiamo in spalla tutto il nostro peso, mentre i venezuelani pagano dei portatori personali e viaggiano a corpo libero.
Effettivamente la camminata è molto dura, in media si cammina otto ore al giorno, ed in salita e con tutto lo zaino... il mio pesava circa 18 chili, ma ci ho messo tutto l'entusiasmo e l'energia possibile: al termine dell'escursione mi sono pesato ed avevo perso circa 4 chili!!!
Il primo giorno si arriva quasi alla base della montagna, e la camminata ci sembra dura ma paragonata ai giorni successivi è tutto sommato leggera, non c’è infatti molto dislivello da affrontare.
Ci facciamo il bagno nel fiume, accampiamo, dormiamo e all’alba riprendiamo a camminare.
Il secondo giorno è più faticoso, infatti è tutto in ripida salita, e si arriva fino alla base della parete verticale della montagna.
Il terzo giorno è il più duro: bisogna infatti affrontare l’ascesa della parete verticale. Non è una scalata estrema, non c’è bisogno di nessuna attrezzatura particolare e solo pochi tratti sono esposti al precipizio. Il problema è che è una salita molto ripida e senza fine, con lo zaino pesante in spalla ed a momenti bisogna anche passare sotto piccole cascatelle d’acqua...
Scalando il Roraima
Arrivati sulla cima però lo spettacolo ripaga la fatica: dal bordo del precipizio si può vedere un panorama incredibile, e lo scenario sulla sommità è irreale. Sembra quasi un territorio lunare, con la roccia antichissima erosa dai venti e dalle piogge, e piena di cristalli di quarzo dappertutto.
Ecco una foto sulla cima con Nacho:
On the top of roraima mountain
Nacho è uno spagnolo conosciuto tramite un amico comune dell’isola Margarita. L’ho incontrato prima a Ciudad Bolivar e poi nuovamente a Santa Elena. Abbiamo fatto insieme la spedizione al Roraima, prima di proseguire insieme anche nella foresta amazzonica...
Sulla cima del Roraima accampiamo in una specie di grotta e durante la notte soffriamo un freddo polare. L’inglese ed io dividevamo la tenda ed avevamo un saccappelo scaciatissimo (io lo avevo comprato al Todis in Italia) ed abbiamo patito parecchio, anche perché avevamo i vestiti bagnati... ma siamo giovani, che diamine! :-)
Il quarto giorno andiamo ad esplorare la sommità, con una rilassante camminata di 8 chilometri. Rilassante perché per la prima volta possiamo camminare senza lo zaino in spalla!
Un lato della montagna appartiene alla Guiana, ed ci si può affacciare e vedere uno splendido e sterminato panorama sulla giungla guianese; sembra piccolo il salto ma sono quasi mille metri di parete verticale! Meglio stare attenti e mantenere l'equilibrio :-)
Roraima, Giungla della Guyana
Il quinto giorno inizia la discesa, e si copre il doppio della distanza della salita.
Il sesto giorno la camminata dura solo quattro ore, e passiamo il pomeriggio facendoci il bagno nella bella cascata chiamata Quebrada Jaspe:un sito incantato ma purtroppo pieno di zanzare!
http://farm1.static.flickr.com/182/400722050_3d4f50f792.jpg