Wednesday, August 29, 2007

Santa Elena e La Linea

29-Ago-07 SANTA ELENA E LA LINEA
Come spiegato (il 17 giugno), ogni tanto é necessario uscire dal Venezuela per poter prelevare denaro e tornare indietro.
Cosí come ho fatto quando sono andato in Colombia ed a Trinidad e Tobago, la prima cosa che faccio appena arrivato in a Santa Elena é prendere un “por puesto” per il Brasile e recarmi all'unico Bancomat dall'altro lato della frontiera, quello del Banco do Brasil.
Il Banco do Brasil é un disastro e in particolare lo é quello della linea. Ma é l'unico vicino, il seguente é quello di Boa Vista, a 5 ore di autobus dalla frontiera.
Quindi il 29 di agosto vado a prelevare, ma non ci riesco. Da quel giorno, andrò tutti i giorni ma per un motivo o per un altro non riesco mai a prelevare: un giorno mancano i soldi, un giorno manca la corrente, un giorno non c'è la connessione telefonica, etc.
Cosí che passo il tempo passeggiando per la brutta cittadina e facendo foto a quello che capita. Ad esempio, é comune vedere un formichiere come questo per strada:
Formichiere (Santa Elena de Uairen, Venezuela)
Faccio amcizia con un sacco di viaggiatori e mi rincontro con gli olandesi conosciuti a Trinidad, che mi consigliano una agenzia che organizza escursioni sul monte Roraima. Vado a parlare con il responsabile, ma non ho i soldi per poter partire con il primo gruppo disponibile, devo rimandare fino ad effettuare il prelievo.
Conosco tra gli altri Andrew, un londinese che ha il mio stesso problema, finché non si preleva non si parte.
Prenotiamo un posto in un gruppo in partenza per il 3 di settembre, con la promessa di saldare il conto il giorno prima della partenza. Purtroppo il bancomat seguiva malfunzionante, e quelli dell'agenzia ci lasciano partire lo stesso, “sulla fiducia”.

Friday, August 24, 2007

Parque nacional Canaima e Salto Angel

24-Ago-07 PARQUE NACIONAL CANAIMA E SALTO ANGEL
Una delle cose piú belle che si possono fare in Venezuela é una escursione al Salto Angel, la cascata piú alta del pianeta, con 979 metri di dislivello.
Ecco una foto impressionante della cascata:Salto angel
Le sue acque cadono da un tepuy, ovvero una montagna molto alta costituita da uma parete verticale enorme e con la cima piatta. La maggior parte dei Tepuy nel mondo sono in Venezuela.
Ma l'escursione non é solo questo. Si prende una avioneta da Ciudad Bolivar:
Avioneta
e si raggiunge la laguna di Canaima una stupenda laguna circondata da cascate e foresta tropicale. Ecco una delle foto piú belle del viaggio:
Laguna canaima
Per raggiungere il Salto Angel sono necessarie altre 5 ore di viaggio in barca. Accampiamo lí dormendo in amaca e al nostro risveglio ci vediamo di fronte lo spettacolo del salto Angel,.indimenticabile!
Attraversiamo la foresta e dopo un'ora di cammino arriviamo alla base della cascata, dove la pioggerella ci inzuppa totalmente. Portatevi un poncho o un'impermeabile da casa!
L'escursione comprendeva anche una visita alle altre cascate sulla laguna di Canaima, tra cui il Salto el Sapo, una cascata dove si può camminare sotto, molto divertente!
Salto el Sapo

Salto el Sapo
La gita organizzata é di tre giorni, ma si puó chiedere di rimanere più tempo senza pagare nulla in più. Il cibo bisogna pagarselo a parte, ovviamente, ma ho fatto amicizia con degli indios che mi invitano a mangiare con loro delle squisite arepas con perico (una sorta di piccoli pani di farina di granturco raffinata, ripieni di uovo strapazzato con pomodoro a cubetti), uno dei piatti tipici del Venezuela. Dopo cena, una festa di compleanno india, dove si balla reggaeton e salsa e si prepara un cuba libre leggermente forte: una lattina di coca cola ogni bottiglia di rum! Tutti gli indios finiscono la festa ubriachi, io finisco direttamente steso a terra privo di coscienza.
Mi riprendo solo il giorno dopo, in tempo per prendere il Cessna che mi riporta a Ciudad Bolívar.
Proseguo quindi il viaggio per Santa Elena de Uarein, cittá al confine con il Brasile.

Thursday, August 23, 2007

Puerto Ordaz

23-Ago-07 PUERTO ORDAZ
Puerto Ordaz é una cittá sul Rio Orinoco. Qui il fiume si congiunge con il Rio Caroní, e si può vedere uno spettacolare incontro delle acque. Nel parco Cachamay si possono vedere le spettacolari cascate del Caroní e fare amicizia con le simpatiche scimmiette cappuccino che popolano il parco. Ecco qui mamma e figlio:
Due scimmiette
Il parque della Llovizna é anche meritevole di una visita. É costituito da numerose isole uinite da passerelle e da lì si può vedere una stupenda cascata che produce una pioggerella continua (“llovizna” in spagnolo).

Monday, August 20, 2007

Caripe

20-Ago-07 CARIPE
Saluto quindi Xabier ringraziandolo dell'ospitalità, do l'addio a Maria José e torno sulla terraferma, in direzione di Caripe, dove si trova la famosa grotta chiamata Cueva del Guácharo.
É la grotta più grande del Venezuela ed é abitata da un singolare animale, il Guácharo, un uccello notturno che lascia la caverna solo di notte per andare a cercare cibo. Piú di 10'000 uccelli vivono nella Cueva ed emettono continuamente un verso assordante, che mette una certa inquietudine nei visitatori.
Ecco una foto della entrata della grotta:
Cueva del Guácharo, Venezuela
La caverna é lunghissima, più di dieci chilometri, anche se solo la prima parte é aperta al pubblico. Nella prima sala vivono gli uccelli, nella seconda, chiamata la Sala del Silenzio (perché non possono accedere i Guacharos) si possono osservare tantissime formazioni rocciose, stalattiti e stalagmiti:
Cueva del guacharo
Da lí si puó fare una escursione a piedi alle belle cascate di Salto la Playa, vale la pena, e fare un rinfrescante bagno nella pozza di acqua gelida..

Tuesday, August 14, 2007

Isla Margarita

14-Ago-07 ISLA MARGARITA
Prendo così da Cumaná il traghetto per la famosa Isla Margarita, una delle isole più belle e famose del Venezuela e dei Caraibi, importante per le sue perle, per le spiagge, le discoteche e gli hotel di lusso, e ricca di storia. Qui gli spagnoli avevano una delle loro basi commerciali e l'isola aveva un proprio governatore indipendente dal resto del paese. Da cinquecento anni produce perle, così che l´isola é ricca di fortificazioni per fronteggiare gli attacchi dei pirati e delle imbarcazioni straniere.
Rimango una settimana a casa di Xabier, uno spagnolo, o meglio, un basco che vive con una venezuelana non lontano da Porlamar, il centro piú importante dell'isola.
Lo conosco attraverso il suo sito, http://www.recorriendomundo.com/, e mi invita a stare da lui per risparmiare i soldi dell'hotel, che a Margarita é caro.
Sapendo che avevo vissuto in Uruguay, mi presenta un suo amico uruguaiano ed a casa di questo amico rimango folgorato da sua figlia, María José, una stupenda ragazza con la pelle color caffellatte.
Ecco una sua foto:
María José, Isla Margarita
Xabier é molto ospitale e insieme a me ospita anche la famiglia di un suo amico! Quindi deve dividere le sue attenzioni tra me e lui, ma la cosa a me non dispiace troppo dato che passavo il mio tempo con María José :-)
Con lei andiamo ad una stupenda spiaggia a nord di Porlamar, Playa Parguito, affollata e con onde adatte al surf ma in cui é molto piacevole fare il bagno dato che l'acqua é tiepida, come in tutto il mar dei Caraibi, del resto.
Andiamo anche insieme ad un concerto di reggaeton, una musica caribeña tra le piú popolari in latinoamerica (stile “la gasolina”), ovviamente gratis, paga Chávez! Iniziamo a ballare ma dato che in quel periodo c'era un forte uragano nei Caraibi, la pioggia torrenziale non tarda ad arrivare e Tito el Bambino, una delle star del reggaeton, decide di non uscire sullo scenario. La gente rimane ugualmente a ballare con un cd, ma quando spengono la musica rimaniamo tutti ugualmente a godere della pioggia e della birra! Finché l'esercito non decide di sfollare a manganellate. Torniamo così a casa completamente zuppi, ma felici :-)
Prima di andare via passo una giornata intera con Xabier sulla Playa Caribe, una delle piú famose del Venezuela, e piena di italiani. Infatti e’ vicino a questa spiaggia che si concentrano i moltissimi resort all inclusive, con i turisti che pagano centinaia di dollari per non uscire mai dall’albergo e dalla splendida spiaggetta di fronte all’hotel. Io mi faccio una bella passeggiata e mi faccio il bagno in tutte le splendide spiaggette, gratis. Ecco una nostra foto sulla bellissima Playa Caribe:
Playa Caribe, Isla Margarita (Venezuela)

Monday, August 13, 2007

Mochima

13-Ago-07 MOCHIMA
Mochima é un piccolo villaggio di pescatori non lontano da Santa Fe, anche se é abbastanza mal collegato.
Non possiede una spiaggia propria, ma da lì si possono prendere delle imbarcazioni per le diverse isole del parco, così come da Santa Fe. Una delle spiagge più belle é la famosa Playa Blanca:
Playa blanca, venezuela

Playa blanca, venezuela

Wednesday, August 8, 2007

Cumana', Venezuela

8-Ago-07 CUMANÁ, VENEZUELA
Torno quindi in Venezuela, stavolta con il traghetto ufficiale. Trinidad e Tobago non é tra i paesi più ricchi, ma il salto si sente ed arrivati a Guiria già si nota l’atmosfera di povertà e inefficienza. Quindi é stato molto difficile e complicato lasciare il porto in autobus, ed abbiamo dovuto prendere un taxi “por puesto” e poi un autobus fino a Cumaná. Faccio questo viaggio con degli amici olandesi conosciuti nella traversata verso Port of Spain e decidiamo di fermarci insieme a passare la notte a Cumaná. Visitiamo Cumaná e poi proseguiamo per tornare nuovamente Santa Fe, dove tanto per cambiare mi riposo un po’ sulle bellissime spiagge del Parque nacional Mochima.
Gli olandesi dopo un paio di giorni proseguono per la Isla Margarita ed io rimango in compagnia di tre ragazze spagnole conosciute sulle Islas Caracas. Le Islas Caracas sono delle isole del parco Nacional Mochima, abbastanza brulle e senza nemmeno un alberello dove riposarsi all’ombra... ma i colori del mare sono stupendi e fare snorkelling tra i coralli e’ una delizia! Ecco una foto dello stupendo mare:
Islas Caracas, Venezuela
A Santa Fe esco la sera e vado in discoteca dove, dopo aver bevuto enormi quantità di birra a 20 centesimi di euro l'una e cocktail a 0,60 euro, conosco una ragazza venezuelana e passo la notte ballando con lei. Il giorno dopo mi sarebbe piaciuto rivederla, ma in città c'era stata una sparatoria e i criminali avevano assaltato la stazione della polizia per rubare le armi, con alcuni morti in entrambe le fazioni. Era quindi arrivato l'esercito da Cumaná ed aveva imposto il coprifuoco. I turisti non potevano uscire dalla spiaggia, così che passo la notte bevendo birra sulla sabbia con alcuni venezuelani, e decido che é meglio cambiare aria.

Sunday, August 5, 2007

Manzanilla Beach e Tartarughe Marine

5-Ago-07 MANZANILLA BEACH E TARTARUGHE MARINE
Ricordando i giorni passati a Trinidad e Tobago mi rendo conto del tempo che Adrian ha passato con me e di quanto sia anche grazie a lui che abbia passato un così bel periodo lì.
Insieme ad alcuni suoi amici decidiamo di andare a Manzanilla Beach, una interminabile spiaggia di 14 chilometri di lunghezza circondata da palme da cocco che si trova nella costa est di Trinidad.
Passiamo il giorno in spiaggia e poi ci rechiamo ad una festa in un villino fronte mare, dove beviamo un sacco e giochiamo a pallone sulla spiaggia. I trinitari amano il cricket e non sono molto bravi a calcio: per una volta quindi non sfiguro e gioco abbastanza bene.
Durante la notte qualcuno ha una pazza idea: andiamo a vedere le tartarughe marine che depongono le uova!
In sei iniziamo così un viaggio di 5 ore verso la parte opposta di Trinidad, al nord. Uno viaggiava nel bagagliaio.
Arriviamo lì verso le due di notte, e riusciamo a vedere, alla luce della luna, un paio di tartarughe che escono dall’acqua come enormi scogli che si trascinano lentamente sulla sabbia, depongono le uova e tornano in mare. Il processo dura 20 minuti ed in questo periodo sono vulnerabilissime. La caccia e la cattiveria umana le hanno rese facili prede e portate vicino all’estinzione. Quello che mi ha sorpreso di piú é la enorme mole della tartaruga, lunga quasi due metri e alta mezzo metro!
Non si possono scattare foto alle tartarughe (lo stato protegge il momento della deposizione dato che il flash le spaventa) e quindi non posso farvi vedere, ma vi assicuro che é stato uno spettacolo fantastico!
Il ritorno a casa é stato una odissea. Port of Spain era a circa 5 ore di automobile e non c'era nessuna stazione di rifornimento lungo il cammino! Così che alle 4 del mattino rimaniamo senza benzina e dobbiamo aspettare che un amico di Adrian arrivi con una tanica di benzina per aiutarci a tornare a casa!
Arriviamo a casa di mattina con il sole già alto e trascorro il resto del giorno dormendo. Il giorno successivo saluto quindi tutti i miei nuovi amici e ritorno in Venezuela.

Wednesday, August 1, 2007

Tobago, Tour dell'Isola

1-Ago-07 TOUR DELL’ISOLA
Adrian mi dedica anche il suo giorno libero e con la sua macchina andiamo a fare un giro dell’isola. Un giro nel vero senso della parola, ci vogliono circa 3 ore per fare il giro completo della costa di Tobago, e ci fermiamo nelle spiagge più belle e nei punti più suggestivi. Tobago é una piccola isola tipicamente caribeña: una montagna al centro coperta di foresta tropicale, con cascate e ruscelli, circondata da palme da cocco e spiagge di sabbia bianca interrotte da scogliere con grotte e faraglioni. Come circondata da un anello, è protetta da una stupenda barriera corallina e l’acqua è calda e calma. Si dice che sia qui che sia naufragato Robinson Crusoe, e sicuramente sono passati diversi pirati per queste acque.
Durante il pomeriggio ci sorprende un acquazzone ed inzuppati ci incamminiamo verso una festa sulla spiaggia, dove incontriamo un pizzaiolo italiano che ci invita a passare per il suo locale la sera dopo. Davvero buona la pizza, come in Italia, con forno a legna e tutti gli ingredienti giusti: dopo tre mesi, finalmente una buona pizza!
Il giorno successivo mi reco a delle cascate al centro dell’isola. Si paga un piccolo biglietto e sono complicate da raggiungere, ma vale la pena. Sono una serie di 4 salti d’acqua circondati dalla foresta tropicale, e purtroppo l’umidità è tale che la mia fotocamera inizia a dare segni di cedimento, ed iniziano a morire i pixel al centro del display. L’agonia della mia fotocamera durerà per tutto il viaggio, e solo adesso, a fine Febbraio 2008, è andata a finire nel paradiso delle camere digitali! :-(